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Cina accusa Dalai Lama di sabotare le Olimpiadi
di Benjamin Kang Lim


venerdì, 7 marzo 2008 2.16


PECHINO (Reuters) - Un funzionario cinese in Tibet ha accusato oggi il Dalai Lama, leader spirituale esiliato nella regione dell'Himalaya, di aver cercato di sabotare le Olimpiadi di Pechino.

Il Dalai Lama, confinato in India dal 1959 dopo una fallimentare rivolta contro il regime comunista, ha detto in gennaio all'emittente britannica Itv che i tibetani avrebbero dovuto protestare pacificamente in Cina contro il governo di Pechino in occasione dei Giochi.

"Le Olimpiadi saranno al centro dell'attenzione mondiale e la gente è entusiasta... e anche in un evento di queste dimensioni incita il sabotaggio e minaccia di causare problemi", ha detto il presidente del partito comunista del Tibet Zhang Oingli.

"Come si fa a non chiamarlo un tentativo di separatismo?" ha detto Zhang in una conferenza stampa, rispondendo a Reuters che chiedeva cosa avrebbe dovuto fare il Dalai Lama per convincere la Cina di non aver mire indipendentiste.

Cinque gruppi, che si proclamano i rappresentanti di decine di migliaia di esiliati tibetani, stanno organizzando una marcia dall'India al Tibet in vista delle Olimpiadi di Pechino del 2008, come parte di una serie di manifestazioni che mettano al centro dell'opinione pubblica mondiale il dominio della Cina nella regione buddista.

I gruppi dicono di non cercare l'approvazione del Dalai Lama, che si mantiene su una linea più moderata e vorrebbe più autonomia per il Tibet e non la sua totale indipendenza.

Ma secondo Oiangba Pungcog, assistente di Zhang, le attività del Dalai Lama sono "il principale fattore di instabilità in Tibet".

"Non l'avranno vinta. Siamo preparati e assicuriamo che i Giochi olimpici e le manifestazioni a essi collegati si svolgeranno in totale tranquillità", ha detto Pungcog, riferendosi probabilmente alla corsa che porterà la torcia olimpica sul monte Everest.


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