Fonte: IL VELINO SERA
14 mar 2008 19:55


Tibet, Dalai Lama: Basta violenza. Ma la Cina lo accusa

Roma, 14 mar (Velino) - Cresce la violenza nelle strade di Lhasa e crescono le preoccupazioni della comunità internazionale. Il Dalai Lama, leader spirituale dei buddisti tibetani ed ex capo di stato, in esilio dopo l&Mac226;occupazione cinese della regione himalaiana, ha esortato il governo di Pechino a fermare l&Mac226;uso della forza contro i manifestanti. Le forze della polizia avrebbero aperto il fuoco provocando, secondo fonti ospedaliere locali, la morte di alcune persone e diversi feriti. Il governo cinese, come riferiscono agenzie di stampa locali, ha però affermato che i disturbi „sono organizzati, premeditati e diretti dalla combriccola del Dalai Lama‰. Accuse che il portavoce del Dalai Lama ha definito „assolutamente infondate‰.

Reazioni preoccupate arrivano da tutto il mondo. Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha chiesto a cinesi e tibetani di „evitare scontri e violenze‰. Da Bruxelles, il primo ministro sloveno, Janez Jansa - in qualità di presidente di turno dell&Mac226;unione europea -, ha detto che i 27 si chiederanno alla Cina di „prendere in considerazione la situazione in Tibet dal punto di vista umano‰, e che inviteranno le parti al dialogo. Dopo le preoccupazioni del governo britannico che ha ricordato come la situazione dei diritti umani in Tibet fosse „materia di discussione costante con le autorità cinesi‰, anche la Casa Bianca ha espresso „rammarico‰ per le violenze. Il portavoce Gordon Johndroe ha invitato la Cina a rispettare la cultura tibetana e le diverse etnie all&Mac226;interno della propria società ricordando l&Mac226;invito del presidente Usa George W. Bush affinché Pechino instauri un dialogo con il Dalai Lama. Anche l&Mac226;Italia si dice preoccupata per la situazione in Tibet: „Chiediamo con fermezza alla Cina che si ponga fine alle iniziative di repressione‰, ha detto il ministro degli Esteri Massimo D&Mac226;Alema, tornando a sollecitare il „rispetto dei diritti dei talebani e delle loro tradizioni‰. Il titolare della Farnesina ha ricordato che l&Mac226;Italia è da tempo impegnata „per la riapertura del dialogo tra la Cina e il Tibet‰, e che „è importante includere la Cina nella comunità internazionale anche per indurla al rispetto dei diritti umani‰.

La situazione di tensione in Tibet va avanti da lunedì, anniversario della rivolta non violenta del 1959 contro l&Mac226;occupazione cinese. In segno di protesta 500 monaci buddisti di Drepung hanno sfilato per le strade nel tentativo di sfruttare l&Mac226;imminenza dei giochi olimpici di Pechino per attirare l&Mac226;attenzione della comunità internazionale e dei media sulla situazione in Tibet. Proprio lunedì lo stesso Dalai Lama aveva contetsato la negazione della libertà religiosa e le „enormi e inimmaginabili violazioni dei diritti umani‰ commesse dalla Cina in Tibet. L&Mac226;area attorno al Palazzo Potala, già residenza invernale del Dalai Lama è presidiata dai blindati, negozi e mezzi delle forze di sicurezza sono stati dati alle fiamme. E ancora: fumo per le strade, colpi d&Mac226;arma da fuoco e lancio di gas lacrimogeni sulla folla, panico e feriti.

Alcuni residenti hanno raccontato di aver sentito esplodere colpi di arma da fuoco e la stessa ambasciata statunitense a Pechino ha riportato le testimonianze di alcuni cittadini americani che avrebbero sentito sparare durante le manifestazioni. Intanto si sono aggravate le condizioni dei due monaci del monastero di Drepung che avevano tentato il suicidio tagliandosi le vene. Ieri, inoltre, altri religiosi del monastero di Sera hanno iniziato uno sciopero della fame in segno di protesta contro l&Mac226;assedio militare e per chiedere la liberazione dei loro compagni - probabilmente alcune decine - arrestati nei giorni scorsi. I funzionari del Partito comunista cinese e la polizia continuano a sostenere di non essere in possesso di informazioni su quanto sta accadendo nella capitale e non hanno rilasciato commenti sulle notizie trapelate.

(dna) 14 mar 2008 19:55




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