Il Servizio Civile deve tornare a essere una vera scuola di cittadinanza
di Paola Scarsi


Lo si è detto a Roma, durante il convegno organizzato dalla CNESC (Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile), insieme al Forum Nazionale del Terzo Settore, ove sono state espresse le tante preoccupazioni esistenti per la situazione del Servizio Civile Nazionale e dove ci si è confrontati con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanardi sul progetto di riforma presentato dal Governo

"Il Servizio Civile dev'essere incentrato sui giovani e non utilizzato per necessità di welfare. In questo momento stiamo assistendo a una sorta di scontro tra Stato e Regioni che sta letteralmente paralizzando il Servizio Civile Nazionale. Entrando nel merito delle proposte di riforma giacenti in Parlamento, quella presentata dal sottosegretario Giovanardi è la più vicina al nostro sentire perché, pur mancando di indicazioni certe sul contingente minimo, ribadisce il carattere unitario dell'esperienza del Servizio Civile Nazionale di difesa non armata e nonviolenta del Paese".
Lo ha dichiarato Primo Di Blasio, presidente pro tempore della CNESC (Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile), in apertura del convegno organizzato a Roma dalla stessa CNESC, insieme al Forum Nazionale del Terzo Settore, intitolato Il futuro del Servizio Civile. Il Servizio Civile del futuro [se ne legga in questo sito la presentazione cliccando qui, N.d.R.]. Dal canto suo, il portavoce del Forum del Terzo Settore Andrea Olivero ha ribadito la richiesta di far diventare il Servizio Civile Nazionale un'effettiva opportunità per tutti i giovani. "Si tratta di un bene sociale - ha affermato Olivero - che arricchisce l’Italia. Per questo chiediamo un investimento alto, limando alcuni costi esorbitanti della difesa militare italiana".
Secondo Licio Palazzini, presidente di ARCI Servizio Civile, la difficoltà di accesso ha reso il Servizio Civile Nazionale "una sorta di privilegio, l'opposto di come era stato disegnato dalla legge originaria. Eppure basterebbe rinunciare all’acquisto di un solo cacciabombardiere F35 per risolvere buona parte dei problemi".
"Che quello sul Servizio Civile Nazionale sia un investimento vero e non residuale, una vera scuola di cittadinanza per almeno centomila giovani": questo l’auspicio espresso da don Giancarlo Perego della Caritas Italiana, che ha aggiunto: "Un nuovo Servizio Civile così sarebbe il più bel regalo per i 150 anni dell’unità d’Italia".
I lavori della giornata, come preannunciato, sono stati conclusi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Delega al Servizio Civile Carlo Giovanardi, che nel suo intervento ha sottolineato la necessità di una rapida approvazione della legge delega, evidenziato comunque la difficoltà di definire con certezza il numero dei posti disponibili poiché esso dipende strettamente dalle risorse che vengono messe a disposizione. Giovanardi ha ribadito infine l’esigenza di una verifica a livello centrale dei progetti che ora è invece affidata a livello decentrato, "con squilibri evidenti in alcuni casi".

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