Scontri nella Città Vecchia di Gerusalemme
di Ma'an News Agency

Testo inglese tradotto da mariano mingarelli http://www.maannews.net/eng/Print.aspx?ID=229552

Mercoledì 07 Ottobre 2009 18:05
Ma'an News Agency, 05.10.2009

Gerusalemme è Domenica mattina, manifestanti palestinesi si sono scontrati con le forze israeliane nella Città Vecchia di Gerusalemme Est, vicino alla Porta dei Leoni.
Non è stato riportato subito che ci fossero dei feriti, sebbene siano rimaste contuse almeno 40 persone da quando, la settimana scorsa, vi si sono scatenati feroci risse.
La ribellione è cominciata dopo la mezzanotte di sabato quando le forze israeliane hanno tentato di far evacuare e poi fermare circa 200 fedeli musulmani che si erano asserragliati nel complesso della moschea di Al-Aqsa.
Gli elicotteri avevano sorvegliato dall’alto volteggiando sopra la moschea, che era stata presto rinserrata dato che un grosso contingente di forze israeliane si era dispiegato nella Città Vecchia e la polizia aveva cominciato a chiedere che i palestinesi barricati nel complesso si consegnassero in cambio dell’apertura delle porte della moschea, che restavano chiuse ermeticamente tutta la notte.
Il Jerusalem Post ha riportato che tutta la zona era interdetta - ai visitatori musulmani e ai fedeli - per quello che nell’inglese giornalistico sta a significare timori per la sicurezza riferiti alle precedenti richieste dei dirigenti islamici, scritte su volantini stampati impostati in giro per la città , di - venire per proteggere - la moschea. All’alba, la polizia ha arrestato Hatem Abdul Qader, l’ex-ministro per gli affari di Gerusalemme dell’Autorità Palestinese, insieme a tre fedeli. La polizia ha impedito l’accesso alla moschea ad Azzam Al-Khatib, direttore del dipartimento per il finanziamento di Gerusalemme.
Più tardi Abdul Qader è stato rilasciato con la cauzione di 10.000 Shekel israeliani (2.650 $) e la condizione che egli sarebbe rimasto a 250 metri dalla Città Vecchia per i prossimi 15 giorni.
Nel frattempo, coloni religiosi si sono radunati vicino alla Porta dei Marocchini, in quanto fonti israeliane avevano dichiarato di aver informato i funzionari locali che la polizia avrebbe progettato di permettere l’accesso al complesso a gruppi di coloni. Da parte sua, lo sheikh Mohammed Hussein ha avvisato delle possibili ripercussioni che ci sarebbero state se i coloni fossero intenzionati ad entrare.
Venerdì, lo sheikh Raed Salah, capo del Movimento Islamico all’interno di Israele, ha avvertito che un gruppo di religiosi potrebbe irrompere nel complesso durante la festività ebraica dello Sukkot. Egli ha sollecitato i musulmani ad essere presenti nel complesso per tutta la settimana, e lo ha espresso in una dichiarazione fatta ampiamente circolare dalla fondazione Al-Aqsa.
La moschea Al-Aqsa è situata nell’Haram Ash-Sharif, o Nobile Santuario, nella Gerusalemme Est occupata. L’esercito israeliano ha passato nel 1967 il controllo nominale dell’area al Waqf, ma da allora la moschea si trova ad essere soggetta periodicamente ad attacchi di estremisti. L’attacco più rilevante è avvenuto nel 1969, quando un cristiano sionista proveniente dall’Australia gli dette fuoco per annunciare la seconda venuta del Cristo.
Dai musulmani viene ritenuto il luogo da dove il profeta ascese al cielo durante il suo Viaggio Notturno, Al-Aqsa è il terzo luogo tra i più sacri dell’Islam. Il complesso, con il dorato Duomo della Roccia, è pure un luogo fondamentale per l’orgoglio nazionale palestinese.
L’Haram Ash-Sharif è situato al colmo di quello che gli israeliani ritengono essere il Monte del Tempio, dove si era ritenuto che ci fosse stato il primo e il secondo Tempio degli ebrei. Il luogo è particolarmente delicato in quanto alcuni estremisti religiosi potrebbero cercare di demolire la moschea per costruire il “Terzo Tempio”



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