Vicenza 8 novembre 2009
Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza
Solo con la nonviolenza è possibile costruire un mondo migliore
Il Tavolo della Consultazione – Siamo Vicenza

Vicenza li 10novembre 2009


Domenica 8 novembre a Vicenza, nonostante la persistente pioggia, in occasione del passaggio della Marcia Mondiale per la pace e la Nonviolenza, si è svolta una manifestazione partecipata, creativa e colorata. Migliaia di persone, composte da donne, uomini, giovani e famiglie, con la loro presenza, hanno voluto testimoniare che con la nonviolenza è possibile costruire un mondo migliore. Hanno percorso la città, a piedi, procedendo in corteo sui marciapiedi e le piste ciclabili senza intralciare il traffico, verso sette direzioni diverse (sette raggi) come i colori dell’arcobaleno (quelli della bandiera della pace). I gruppi prendevano il nome da uno dei 7 colori: viola, blu, celeste, verde, giallo, arancione, rosso e indossavano magliette dello stesso colore. L’obiettivo era quello di andare a testimoniare la pace e la nonviolenza in alcuni luoghi di Vicenza, che simboleggiano una società violenta e uno sviluppo non sostenibile, sottolineando il ruolo importante che hanno, ai fini di uno sviluppo di pace, non solo l’opporsi alla militarizzazione del territorio ma anche la difesa delle risorse naturali e dell’ambiente, la vera democrazia, la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, la finanza etica, lo sviluppo sostenibile, l’economia civile, ecc.
Raggiunta la meta, ogni capofila ha prelevato dal luogo un oggetto simbolico per riportarlo al punto di partenza dove era prevista la riconversione di tutti gli oggetti da simbolo di violenza in un solo oggetto/simbolo di pace.
Questi i sette luoghi scelti e i sette oggetti simbolici prelevati e il loro significato:
* Luogo: l’acquedotto cittadino in zona Laghetto; oggetto simbolico prelevato: acqua; significato: chiedere un più accorto utilizzo delle risorse naturali, ricordare che la Base Dal Molin viene costruita su una importante falda acquifera mettendola a rischio.
* Luogo: Banca Nazionale del Lavoro; oggetto simbolico prelevato: chiave di un lucchetto; significato: chiudere le Banche che fanno business con le industrie militari.
* Luogo: Dal Molin; oggetto simbolico prelevato: terra; significato: la nostra terra ci appartiene, si chiede che al Dal Molin non sorga una nuova base militare e il progetto USA venga riconvertito ad usi civili.
* Luogo: Caserma Ederle; oggetto simbolico prelevato: una cassa di munizioni vuota; significato: la Ederle rappresenta da più di 50 anni la presenza militare USA a Vicenza; se ne chiede la riconversione per usi civili.
* Luogo: Prefettura; oggetto simbolico prelevato: una scheda della consultazione popolare autogestita del 5 ottobre 2008; significato: chiedere la valorizzazione degli strumenti di democrazia diretta e di partecipazione dei cittadini.
* Luogo: Impianto WISCO (quartiere dei ferrovieri); oggetto simbolico prelevato: maschera di protezione da agenti chimici; significato: tutelare l’ambiente, opporsi alla costruzione di impianti che mettono a rischio di disastro ambientale la città;
* Luogo: Zona industriale di Vicenza; oggetto simbolico prelevato: tondino di ferro; significato: denunciare il comportamento di alcune grosse imprese costruttrici che fanno affari costruendo basi e facendo speculazione edilizia in città.
Durante la manifestazione una trentina di persone hanno steso all’interno del Dal Molin uno striscione gigante con la scritta NONVIOLENZA ed una grandiosa bandiera della pace con i sette colori dell’arcobaleno.
La lunga domenica , iniziata al mattino con una meditazione interreligiosa all’Auditorium Canneti, è proseguita con la cordiale e convinta accoglienza a palazzo Trissino, della rappresentanza pacifista composta da Jan Tamas della repubblica Ceca e dall’Inglese Tony Robinson (ambasciatori della Marcia Mondiale), da parte del Sindaco Achille Variati e dell’Assessore alla pace Giovanni Giuliari. La manifestazione si è conclusa nel pomeriggio a Monte Berico, nel Piazzale della Vittoria,
con la simbolica riconversione degli oggetti prelevati e la lettura di una Lettera aperta al Presidente USA Barack Obama,






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