Lieberman: Regaliamo Gaza ad Hamas e all’UE

Con i soldi dell’Europa, Israele pensa di liberarsi della Striscia che tiene sotto occupazione da1967 e sotto assedio da quando è al potere il movimento islamico.

Roma, 17 luglio 2010, Nena News – Non c’è dubbio, al ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman non manca la «creatività» quando pensa di liberarsi di qualcosa e qualcuno. Da Israele vuole cacciare un buon numero di cittadini arabi, anche a costo della cessione all’Anp di Abu Mazen di qualche chilometro quadrato di territorio nazionale. Ora, con i soldi del contribuente europeo,  Lieberman vuole rendere completamente «autonoma» e staccare dai Territori occupati palestinesi la Striscia di Gaza, che propone di «regalare» ad Hamas. In questo modo Israele potrebbe dire di aver messo fine all’occupazione e all’assedio di Gaza e, allo stesso tempo, tenere chiuso dentro un lembo di terra gran parte della struttura di comando del movimento islamico.

Lieberman ha lanciato la sua «idea» alla vigilia della visita a Gaza del ministro degli esteri europeo Catherine Ashton. Ad anticiparla è stato il quotidiano di Tel Aviv «Yediot Ahronot». Con l’aiuto di fondi dell’Unione europea, spiegherà Lieberman alla Ashton, la Striscia di Gaza potrebbe diventare indipendente. L’Ue gestirebbe gli aiuti, i controlli di sicurezza e il controllo del valico di Rafah mentre Israele chiuderebbe definitivamente i transiti con la Striscia dove si accederebbe solo dall’Egitto o via mare. Sempre con i soldi degli altri – dopo la distruzione completa dell’economia di Gaza in conseguenza del blocco attuato da Israele – Lieberman vorrebbe la costruzione nella Striscia di una centrale elettrica e di due impianti per la desalinizzazione e la depurazione dell’acqua. La comunità internazionale provvederebbe anche a costruire nuove abitazioni per sostituire quelle distrutte dalle forze armate israeliane durante l’offensiva «Piombo fuso» di un anno e mezzo fa.

Hamas ha già respinto la proposta al mittente, facendo sapere che il destino di Gaza è «inseparabile» da quello della Cisgiordania e di Gerusalemme. «Gaza è parte della terra palestinese e respingiamo ogni tentativo di staccarla dal resto dei territori», ha avvertito il portavoce Sami Abu Zuhri, «Hamas non permetterà che chi occupa la terra palestinese evada dalle sue responsabilità». Non commenta ancora l’Anp a Ramallah ma non è detto che la proposta di Lieberman non incontri il favore di qualche esponente privo di scrupoli dell’entourage di Abu Mazen.

Mentre Lieberman sogna di regalare Gaza e all’Ue, i leader europei continuano ad avere atteggiamenti diversi riguardo i rapporti con Hamas. Il ministro degli esteri italiano Franco Frattini, ha annunciato che la missione dei ministri degli esteri Ue a Gaza – «autorizzata» da Lieberman e affidata all’Italia – si svolgerà non a fine luglio ma a settembre. A quanto pare il ritardo è dovuto all’intransigenza proprio di Frattini (e, si dice, del suo omologo tedesco) che si oppone a qualsiasi contatto con i dirigenti Hamas durante la missione. Altri ministri che faranno parte della delegazione europea invece spingono per un approccio più realistico. Ma Frattini non farà nulla che possa recare fastidio a Israele e continuerà a coordinare la missione in tutti i suoi aspetti solo con Lieberman. (red) Nena News


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