Pkk, la Turchia si prepara a invadere il nord Iraq


di Carlo M. Miele


Osservatorio Iraq, 17 luglio 2010 Dopo i tanti raid compiuti nelle ultime settimane, e a distanza di quasi tre anni dalla massiccia offensiva di terra dell’autunno 2007, la Turchia si starebbe preparando a invadere nuovamente il nord Iraq per colpire i rifugi del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). A darne notizia è il quotidiano turco Zaman, che cita un alto funzionario dell’attuale governo turco, secondo cui Ankara avrebbe ottenuto anche il sostegno dei vicini Siria e Iran, altri due paesi in cui è presente una importante minoranza kurda. Il piano predisposto da Ankara – si legge sul quotidiano vicino all’esecutivo del Partito di giustizia e sviluppo (Akp) – prevede l’impiego oltre-confine di un numero consistente di truppe di terra, che potranno contare anche sul sostegno della aviazione. Dal canto loro, Siria e Iran si impegneranno a bloccare ogni via di fuga ai guerriglieri del Pkk che tenteranno di abbandonare il nord Iraq. Coalizione anti-Pkk Proprio la cooperazione tra Ankara, Damasco e Tehran nella lotta al Pkk rappresenta una importante novità. I primi risultati della nuova alleanza anti-kurda si sono avuti già nelle scorse settimane, quando Teheran ha annunciato di aver catturato e messo a morte 29 membri del Partito per una vita libera in Kurdistan (Pjak, omologo del Pkk in territorio iraniano) negli ultimi sei mesi e di averne estradati 17 in Turchia negli ultimi tre. Ancora più rilevante è stata la collaborazione della Siria, che pure fino agli anni novanta aveva sostenuto lo stesso Pkk e il suo leader Abdullah Ocalan in chiave anti-turca. Le autorità siriane affermano di avere ucciso in pochi mesi 185 ribelli, e di averne arrestati circa 400, di cui 160 verranno estradati in Turchia. A tal proposito, il capo di Stato maggiore Ilker Basbug ha affermato che, nella sua lotta alla formazione armata kurda Damasco è andata “oltre le aspettative”. Attacco al popolo kurdo Un colpo ancora più pesante al Pkk potrebbe arrivare nel caso in cui Ankara decidesse realmente di invadere il nord Iraq. Scopo non secondario della missione – hanno dichiarato fonti dei servizi segreti turchi a Zaman – sarebbe anche quello di catturare i principali leader regionali del Pkk, ossia Murat Karayilan, Fehman Huseyn e Cemil Bayik, che si troverebbero tutti in territorio iracheno; a tale scopo Turchia, Iran e Siria avrebbero anche costituito una squadra speciale. Secondo l’agenzia Firat, l’ipotesi di una nuova grande offensiva anti-Pkk è stata confermata anche da Ocalan, nel corso di uno dei colloqui settimanali con i suoi avvocati. Dal carcere dell’isola di Imrali, in cui è imprigionato dal 1999, il leader kurdo ha criticato l’atteggiamento ambiguo dell’attuale governo turco, che nel recente passato aveva parlato anche di un’apertura democratica verso la minoranza kurda, e ha messo in guardia da una preoccupante alleanza che starebbe nascendo in Turchia tra i militari e il primo ministro Erdogan con il fine di colpire l’intero popolo kurdo.

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