Tratto da La Nonviolenza è in Cammino

Paolo Arena e Marco Graziotti Intervistano Monica Lanfranco

 
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?
- Monica Lanfranco: Un insieme di pratiche politiche e di teorie per costruire convivenza pacifica.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?
- Monica Lanfranco: Con Maria Di Rienzo abbiamo segnalato, nel nostro Donne disarmanti, alcune figure femminili storiche anche viventi che sono di ispirazione per continuare lo studio e la propagazione della nonviolenza: Lidia Menapace, Wangari Mathai, Luisa Morgantini, Vandana Shiva, solo per citarne alcune.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?
- Monica Lanfranco: Il nostro libro Donne disarmanti. Storie e testimonianze su nonviolenza e femminismi, un romanzo di Joan Slonczewski che si intitola La difesa di Shora e la Mano sinistra delle tenebre di Ursula Le Guin.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?
- Monica Lanfranco: La formazione urgente nelle scuole a partire dai primi gradi educativi per bambine e bambini (e ovviamente per le/gli adulti) contro il sessismo e il razzismo.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?
- Monica Lanfranco: La rivista "Marea", il centro di donne interculturale "Trama di terre" di Imola, il centro "Alma Sabatini" di Roma.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?
- Monica Lanfranco: Il movimento femminista e' stato, accanto a quello per i diritti delle persone omosessuali, l'unico movimento che ha fatto della nonviolenza la sua pratica principale, e molti degli strumenti concreti della nonviolenza sono nati prima nei movimenti delle donne, prima tra tutti la riflessione sulla necessita' di depurare il linguaggio neutro maschile dalla forte presenza di termini bellici e di metafore sessiste. "Non possiamo smantellare la casa del padrone con gli attrezzi del padrone" (Audre Lorde).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e linguaggio: quale relazione?
- Monica Lanfranco: Ci sara' un motivo per il quale in moltissime le storiche, le antropologhe, le filosofe, le giornaliste, le studiose femministe centrano l'attenzione sull'uso delle parole, e mettono in guardia sulla stretta connessione tra violenza del linguaggio comune e violenza reale, nelle relazioni quotidiane come nella politica, nella comunicazione mediatica e quindi nel tessuto sociale. Parlo di questo argomento perche' nei movimenti il nodo del linguaggio (quindi della comunicazione, quindi dei contenuti che attribuiamo alle parole, quindi della nostra politica, at last) e' un tema difficile: come per la sessualita', dove i comportamenti sbagliati sono sempre attribuiti agli altri, cosi' l'uso della parola, che e' poi il tramite simbolico, la moneta di scambio dei propri contenuti reali, sembra essere un terreno infimo, un fastidioso tormentone ("nel documento  va aggiunto donne, cittadine, etc")  che certe femministe moraliste noiose e poco rivoluzionarie tendono a tirar fuori, come se non ci fossero altre cose ben piu' importanti delle quali occuparsi. Eppure, se e' vero che la lingua batte dove il dente duole, anche nel simbolico doloroso conflitto della contraddizione di genere, fare attenzione al perche' si insiste nell'uso del neutro non e' poi cosi' secondario: l'identita' e' il principio attraverso il quale si affermano le differenze. Per essere detta, e valorizzata, la differenza va nominata, anche nel discorso minuto della quotidianita', senza il quale la grande politica e' poca cosa.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?
- Monica Lanfranco: Monica Lanfranco e' giornalista e formatrice sui temi della differenza di genere e sul conflitto. Ha fondato il trimestrale di cultura di genere "Marea". Ha collaborato con Radio Rai International, con il settimanale "Carta", il quotidiano "Liberazione", con Arcoiris Tv, "Linus". Cura e conduce corsi di formazione per gruppi di donne strutturati (politici, sindacali, scolastici) sulla storia del movimento delle donne e  sulla comunicazione di genere, e sulla risoluzione nonviolenta dei conflitti. Ha insegnato Teoria e tecnica dei nuovi media all'Universita' di Parma. Il suo primo libro e' stato nel 1990 Parole per giovani donne - 18 femministe parlano alle ragazze d'oggi. Nel 2003 ha scritto assieme a Maria G. Di Rienzo, Donne disarmanti - storie e testimonianze su nonviolenza e femminismi. Nel 2005 e' uscito il volume Senza velo - donne nell'Islam contro l'integralismo. Nel 2007 ha prodotto e curato il film sulla vita e l'esperienza politica della senatrice Lidia Menapace dal titolo Ci dichiariamo nipoti politici. Nel 2009 e' uscito Letteralmente femminista - perche' e' ancora necessario il movimento delle donne (Edizioni Punto Rosso). I suoi siti sono www.monicalanfranco.it, www.altradimora.it, www.mareaonline.it, www.radiodelledonne.org

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