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10 marzo 2010

Onu, nuove critiche al pacchetto sicurezza. Navi Pillay: «No a commenti sprezzanti contro i magistrati»

L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Navi Pillay, si è detta «preoccupata» per alcune norme del «pacchetto sicurezza» adottato in Italia. Navi Pillay inoltre ha espresso in generale «preoccupazione per lo stato di diritto in Italia», sottolineando come la «magistratura sia messa a repentaglio dall'esecutivo». L'Alto Commissario ha «scoraggiato i dirigenti pubblici dal fare commenti di disprezzo nei confronti della magistratura perchè in questo modo si dà l'idea che la magistratura non sia indipendente». A proposito di immigrazione e pacchetto sicurezza, nel corso di un'audizione alla Commissione Diritti Umani al Senato, la sudafricana Pillay ha sottolineato come i diritti umani «ne risentano» quando vengono impiegati i militari a pattugliare le città o vengono istituite le ronde. «Continuo ad essere preoccupata quando il pacchetto sicurezza rende lo status di clandestinità un'aggravante per chi commette un crimine comune», ha detto la Pillay che ha invitato i politici ad assicurarsi che i «migranti non siano discriminati, denigrati e attaccati». «La Guardia costiera italiana ha salvato migliaia di vite umane in operazioni di salvataggio», ha ricordato la rappresentante Onu, lanciando poi un appello «al Parlamento italiano affinché ricordi agli armatori, ai capitani delle navi, alle autorità portuali del Mediterraneo, che il salvataggio di naufraghi in mare non è solo un obbligo stabilito dalle leggi internazionali, ma anche un esigenza umanitaria». Gli immigrati che arrivano via mare «non sono rifiuti tossici» e «non devono essere trattati come tali», ha detto ancora l'Alto Commissario Onu, citando i recenti episodi di violenza nel sud Italia contro i migranti e invitando le «autorità italiane» ad assicurare «urgentemente alla giustizia» i responsabili di tali violenze e ad assumere tutte le misure necessarie per «evitare che questi incidenti si ripetano». Inoltre Pillay si è detta «allarmata per le notizie di sgomberi forzati di campi Rom in Italia avvenuti senza seguire le procedure previste» e per il mancato «accesso all'istruzione per i bambini Rom nei campi non autorizzati» in Italia.

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