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25/05/2011

Cina, il governo chiarisce: 'Weiwei arrestato per evasione fiscale'

L'architetto cinese detenuto dallo scorso aprile sarebbe accusato di reati fiscali di un'azienda. La moglie, che ha potuto incontrare il marito dopo 43 giorni, risponde: "Tutto di mia proprietà"

Secondo quanto riferisce l'agenzia ufficiale Xinhua News, un rapporto del governo di Pechino, sugli attivisti detenuti da oltre sei settimane, chiarisce le cause dell'arresto dell'artista Ai Weiwei, accusato dalle autorità cinesi di "ingente evasione fiscale". L'incriminazione sarebbe collegata ad un'azienda gestita dalla famiglia Weiwei, la Beijing Fake Cultural Development Ltd, che avrebbe "intenzionalmente" distrutto importanti documenti della contabilità aziendale.

Accuse respinte dai parenti e dai sostenitori dell'architetto, tra cui la stessa compagna Lu Qing, unica proprietaria registrata della società, che attualmente gestisce solamente alcuni aspetti commerciali della carriera artistica del marito. Weiwei, arrestato lo scorso 3 aprile all'aeroporto di Pechino, autore dell'avveniristico stadio olimpico della capitale cinese, aveva in più occasioni denunciato scandali governativi, tra cui la morte degli studenti nel terremoto del 2008 in Sichuan, i bambini uccisi da latte contaminato e l'incendio in un grattacielo di Shanghai che uccise 58 persone.

L'accusa di evasione fiscale è stata pubblicata il mese scorso da un giornale di Hong Kong, secondo cui l'artista sarebbe indagato anche per bigamia e sospettato di diffondere pornografia online. Il ministro degli Esteri cinese ha comunque ribadito l'esclusiva natura economica della detenzione e ha puntato il dito contro quanti lamentano un'ingiustizia, accusandoli di calpestare la sovranità legale dello Stato.

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