As Mao Tsetung said, "It's right to rebel against reactionaries."

guarda le vecchie immagini del
"Beijing Tiananmen Massacre - June 4th 1989 Memorial Museum"
al link qui sotto
http://www.64memo.com/d/Default.aspx?tabid=37&language=en-US
http://www.unita.it
4 giugno 2011

Tiananmen, migliaia in piazza
per non dimenticare

Migliaia di persone hanno affollato oggi la principale piazza di Pechino, piazza Tiananmen, nel giorno del ventiduesimo anniversario della sanguinosa repressione che provocò la morte di centinaia, forse migliaia di persone.Massiccia la presenza delle forze dell'ordine cinesi che, prevalentemente in borghese e con minuscole radioline nelle orecchie, controllano la folla. Tra le gente anche moltissimi turisti e curiosi. Tutti vengono fatti transitare attraverso punti di controllo per poter accedere alla piazza. Gruppi che operano per la tutela dei diritti umani, tra cui Human Rights Watch hanno ripetutamente chiesto alla Cina di rendere conto delle proprie azioni passate e future ma il governo di Pechino ha detto chiaramente che la questione è da intendersi chiusa.«In relazione alle proteste politiche che si sono verificate alla fine degli anni 80 - ha detto il portavoce del ministero degli esteri cinese Hong Lei - il partito comunista e il governo hanno già tratto le loro conclusioni». Intanto oggi il presidente di Taiwan, Ma Ying-jeou, ha dichiarato che la Cina dovrebbe liberare quanto prima i dissidenti arrestati e dimostrare impegno verso le riforme politiche. «Il primo passo verso le riforme - ha detto Ma - è quello di trattare i dissidenti con clemenza e apprezzare l'apporto che essi danno alla società». Secondo il presidente taiwanese la liberazione in primo luogo di Liu Xiaobo e di Ai Weiwei servirebbe anche alla Cina a migliorare la sua immagine a livello internazionale.«Le riforme economiche - ha concluso il presidente taiwanese - devono essere accompagnate da quelle politiche». Secondo Ma infatti la situazione della Cina nel campo della democrazia e dei diritti umani è in contrasto con le brillanti performance del paese in campo economico.Un appello per il rispetto dei diritti umani è stato rivolto dagli Stati Uniti e da Taiwan al governo cinese, in occasione del 22esimo anniversario del massacro di piazza Tienanmen.«Chiediamo al govero cinese di realizzare un conteggio pubblico e quanto più esaustivo possibile delle persone uccise, incarcerate o scomparse», ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Mark Toner, che ha chiesto a Pechino di liberare tutti gli attivisti incarcerati per la loro partecipazione alle proteste di piazza del 1989, almeno cinque dei quali sono ancora oggi in prigione.«Guardando indietro agli avvenimenti di quel 4 giugno, ci auguriamo vivamente che le autorità cinesi abbiano il coraggio di intraprendere riforme politiche e promuovere lo sviluppo della libertà, democrazia, diritti umani e rispetto della legge», ha dichiarato invece il presidente di Taiwan, Ma Ying-jeou, che ha indicato il suo Paese - su cui Pechino non ha mai smesso di avanzare diritti - come modello per una nuova Cina democratica. In un messaggio diffuso dall'agenzia ufficiale Xinhua il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Hong Lei, ha replicato agli Stati Uniti accusandoli di «ignorare i fatti e lanciare accuse prive di fondamento al governo cinese».«Ciò rappresenta una grave interferenza negli affari interni della Cina e nella sua sovranità giudiziaria», ha aggiunto Lei, che ha chiesto agli Usa di «abbandonare i suoi pregiudizi», sottolineando come «per le turbolenze politiche che hanno avuto luogo alla fine degli anni Ottanta, il Partito comunista e il governo hanno già tratto le loro conclusioni».Il 22esimo anniversario dell'eccidio di Tienanmen arriva nel mezzo di una stretta repressiva del governo di Pechino, che dallo scorso febbraio, in seguito allo scoppio delle rivolte arabe, ha fatto arrestare decine di attivisti, dissidenti e avvocati difensori dei diritti umani. In occasione della ricorrenza, le autorità hanno inoltre inasprito i controlli su decine di altri attivisti, a molti dei quali non è possibile allontanarsi da casa.«Non mi è permesso uscire oggi», ha dichiarato Zhou Duo, uno dei quattro manifestanti che il 4 giugno di 22 anni fa negoziò con la polizia lo sgombero di Piazza Tienanmen, evitando così che il massacro fosse ancora più cruento. «Sono costretto a rimanere in casa, ma digiunerò per tutto il giorno, come faccio ogni anno in questa giornata». Misure di sicurezza inasprite anche per Zhang Xianling, una delle 'madri di Tienanmen', a cui è stato consentito andare a pregare sulla tomba del figlio, ma non in compagnia dei genitori delle altre vittime. «È la prova che dopo tutti questi anni la Cina continua a limitare i diritti umani».

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