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18/11/2011

Il popolo siriano, il vero eroe della rivoluzione
di Noemi Deledda 

Intervista al politologo libanese Hisham Ibrahim

Con una parte dell'opposizione siriana accusata di essere uno strumento della comunità internazionale, pare che gli unici eroi della ribellione in Siria siano i cittadini che pacificamente, ogni giorno, rischiano la vita manifestando contro un regime sempre più repressivo. Intervista al politologo libanese Hisham Ibrahim.  

Come giudica la posizione della Lega Araba nei confronti del regime siriano?
 La Lega Araba sta assecondando la volontà del Qatar e dell'Arabia Saudita cercando di fare delle pressioni al regime siriano sostenuti dagli Usa e dalla Francia. La Francia sembra essere uno dei principali poteri occidentali che cerca di far cadere il regime di Assad. In questo modo la Lega Araba sta diventando un alleato dell'intervento occidentale in Siria assieme alla Turchia. Il Premier turco Erdogan, che appoggia l'opposizione islamista in Siria, sembra voler riportare la Turchia ad un ruolo neo-ottomano in Siria, ma sa che non potrebbe fare questo da sola e siccome la Turchia é parte della Nato le sue decisioni sono molte vicine a quelle degli Stati Uniti e dei paesi occidentali. E' stata la Turchia a minacciare la Siria di tagliare il 7 percento dell'elettricità che in questo momento la Turchia dà alla Siria.
 


Cosa pensa dell'ultimo meeting a Rabat, in Marocco, della Lega Araba?
La riunione a Rabat é stato più un pretesto per un intervento internazionale in Siria che un vero e proprio ultimatum. Quello che é stato offerto ad Assad é una breve scadenza per porre fine alle violenze ignorando di proposito il fatto della presenza ormai confermata in Siria di ribelli armati, il cosidetto ''esercito libero siriano''. La decisione di ritirare le truppe dalle strade diventa davvero problematica per il regime, anche nel caso che quest'ultimo volesse davvero farlo. L'attacco confermato all'edificio dei servizi segreti dell'Aeronautica, due giorni fa, ad Harasta, vicino Damasco, che ha causato la morte di alcuni soldati siriani, indica anche che una parte della rivolta contro il regime di Assad é militarizzata.
 


Saranno decisivi i prossimi giorni per il regime?
La prossima settimana sarà decisiva in quanto la Lega Araba, guidata dal Qatar, trasmetterà il dossier siriano alle Nazioni Unite e alla Nato. Comunque é interessante vedere che prendendo in considerazione ogni aspetto, la posizione cinese é cambiata, finendo per sposare la linea della Lega Araba, mentre la Russia è ancora contraria a un intervento esterno militare in Siria. E la Russia ha ancora il diritto di veto. Il comunicato del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, dove scrive che ''quello che sta succedendo in Siria é una guerra civile'' rende chiaro che i russi stano cercando di giustificare la violenza del regime anche se sanno che la situazione di Assad é precaria. In questo senso assisteremo ad una progressiva militarizzazione della lotta che probabilmente sfuggirà al controllo del regime e anche dell'opposizione che fa riferimento al Consiglio Nazionale siriano.
 


Crede che Assad abbia delle possibilità di restare al potere o che invece la fine del suo regime sia imminente?
Penso che la posizione di Assad sia davvero complicata, ma é anche chiaro che Assad continuerà ad avere il sostegno della Russia. Il regime continuerà cosi a combattere l'Esercito libero siriano così come i manifestanti pacifici. Comunque sembra che anche se Assad vorrà salvare questo regime sarà molto difficile per lui. Le sue dimissioni sono un'opzione, ma non bisogna dimenticare che il regime di Bashar Assad ha una base sociale importante, composta forse dal 40 percento se non il 50 percento della popolazione siriana (minoranze confessionali, classe media e borghesia aleppina e damascena) e in questo senso il regime non é minacciato ancora internamente. La questione vera é se in Siria una guerra civile puo' scoppiare.  Se Assad resterà o no al potere é un elemento della storia specialmente con una parte del Consiglio Nazionale siriano che é totalmente uno strumento della Nato.
 


Sembra quindi che il popolo siriano che manifestando per le strade ha perso o rischia la vita non sia rappresentato da nessun attore politico che in questo momento sta negoziando un futuro con o senza Assad?
La vera tragedia é che il sacrificio non violento dei contadini, degli operai siriani e di tutti quelli che aspirano ad un paese dove possono avere dei pieni diritti politici faccia si che questi siano gli unici a soffrire di questi eventi. Sono questi gli eroi di tutti i giorni che stanno scendendo per le strade lottando contro un regime repressivo. Sono questi coloro che non dovremmo mai dimenticare. Queste persone sono la vera speranza della Siria e noi dovremmo sempre essere dalla loro parte e dalla parte della loro lotta.

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