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19 dicembre 2011

Siria, firmato protocollo per osservatori arabi
Ministro esteri: "Paese non obbedirà a nessuno"

DAMASCO - Il viceministro degli esteri siriano, Faysal Al Mikdad, ha firmato il protocollo del piano arabo per l'invio di osservatori arabi nel Paese. Ne danno notizia fonti della Lega Araba. La Siria è intenzionata a "lavorare con i Paesi arabi - ha sottolineato il ministro degli Esteri, Walid Muallem - per cercare una soluzione alla crisi, ma non intende obbedire a nessuno". Una delegazione di osservatori della Lega araba sarà in Siria entro tre giorni, ha annunciato il segretario generale della Lega Araba, Nabil al Arabi, citato dalla tv panaraba al Jazira.

Per l'opposizione siriana la decisione del regime di Damasco di accettare l'arrivo di osservatori arabi nel paese non è altro che una "manovra" per guadagnare tempo. La firma al documento è stata apposta al Cairo; il testo è stato controfirmato dal segretario generale aggiunto della Lega Araba, Ahmed Ben Helli.

"Il protocollo arabo contiene il 70% delle nostre richieste di modifica", ha affermato il ministro degli Esteri siriano, nel corso della conferenza stampa trasmessa dalla tv di Stato siriana. "Abbiamo firmato il documento dopo una esplicità richiesta della Russia e abbiamo deciso di ascoltare i loro consigli - ha aggiunto - anche se si è trattata di una nostra scelta. Ora crediamo nella reale volontà della Lega Araba di trovare una soluzione alla crisi". Il ministro siriano ha reso noto inoltre che "Damasco al momento non ha alcun rapporto diplomatico o contatto con Ankara a causa della politica assunta dal premier (Recep, ndr) Tayyep Erdogan nei nostri confronti".

Il protocollo. Ieri la notizia della possibile firma siriana del protocollo era stata anticipata dal premier del Qatar, Hamad Ben Jassem al-Thani e dal ministro degli esteri dell'Oman, Youssef Ben Alaoui. L'iniziativa araba, per la quale il Qatar si è molto impegnato, oltre all'invio di osservatori arabi, sollecita il ritiro dell'esercito dalle città siriane, la liberazione di migliaia di prigionieri politici e l'avvio di un dialogo con l'opposizione.

La missione degli osservatori, ha spiegato  il segretario generale della Lega Araba, Nabil al-Arabi, durerà un "mese" e il mandato potrà essere rinnovato. Il lavoro dei gruppi di osservatori consisterà nel monitorare la situazione in Siria - dove oltre nove mesi di violenze, secondo dati Onu, hanno fatto almeno cinquemila morti - e stilare rapporti sulla base di monitoraggi in diverse zone del Paese. "La Lega Araba ha un elenco di cento nomi di osservatori provenienti da Paesi arabi, organizzazioni non governative e rappresentanti di Paesi arabi - ha detto - e il loro numero, in seguito, potrà aumentare". "Il protocollo - ha concluso - non è altro che un meccanismo arabo per andare in Siria e spostarsi liberamente in varie aree per confermare l'attuazione del piano arabo che il governo siriano aveva accettato" lo scorso 2 novembre.

L'applicazione del protocollo è stata oggetto di diversi ultimatum rivolti dalla Lega Araba alla Siria e l'organizzazione panaraba ha adottato il 27 novembre scorso una serie di misure ritorsive contro Damasco proprio per il suo rifiuto di firmare il testo dell'accordo. Ieri in Siria è stata ancora una giornata di sangue e in scontri tra soldati e disertori almeno 15 civili e sei soldati sono rimasti uccisi.

Le reazioni. La missione di osservatori arabi in Siria devono poter svolgere la loro missione "il più presto possibile sul terreno": lo ha detto a Parigi il portavoce del ministero degli Esteri della Francia, Bernard Valero. "In questi ultimi due giorni dobbiamo deplorare un'altra trentina di morti. C'è urgenza", ha aggiunto Valero, in occasione di un punto stampa a Parigi. L'Iran considera ''accettabile'' l'accordo siglato oggi tra la Siria e la Lega Araba: lo riferisce la tv di Stato iraniana in lingua araba Al Alam, citando il vice ministro degli esteri Amir Abdollahi. ''Naturalmente si potrebbero considerare alcune modifiche al piano - ha detto il viceministro -, ma in ogni caso molti dei punti di vista dell'Iran sono stati presi in considerazione''. L'Iran ha sempre confermato la sua alleanza con Damasco, anche se nei mesi scorsi ha invitato il presidente Bashar al Assad a venire incontro alle richieste dei cittadini ed avviare un piano di riforme.

Rinviate riunioni ministri Esteri e Lega Araba.  Le riunioni dei ministri degli Esteri e della commissione della Lega Araba che segue la crisi siriana previste per domani al Cairo sono state rinviate. Lo ha annunciato il segretario generale della Lega, Nabil el Arabi, durante una conferenza stampa seguita alla cerimonia. Si terrà invece una riunione dei rappresentanti permanenti dei 22 paesi aderenti all'organizzazione panara, coordinata dal rappresentante del Qatar, per esaminare gli ultimi sviluppi della situazione nella regione: in particolare si discuterà dell'apertura di un ufficio di rappresentanza della Lega a Tripoli, oltre che dei risultati della recente visita fatta dal segretario generale a Baghdad per preparare il prossimo vertice arabo in quella capitale.

Ancora scontri e violenze. Almeno 15 civili sono stati uccisi oggi in diverse località del Paese, tra cui due nel centro di Damasco. Lo riferiscono i Comitati di coordinamento locali degli attivisti anti-regime, mentre altre fonti parlano di 20 morti. Secondo il sito del Centro di documentazione delle violazioni in Siria, oltre a due giovani uccisi a Midan a Damasco, altre due vittime si registrano nei sobborghi della capitale, a Homs, Daraa, Hama, Idlib e Dayr az Zor.

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