Carri armati ai confini con la Turchia e condanna del Consiglio Europeo (stralci)

Repubblica 24 giugno 2011 - Lo slogan che ha guidato questo venerdì di protesta era ''Bashar non è più il mio presidente, e il suo governo non mi rappresenta più'', lanciato via Facebook dal gruppo dissidente 'Rivoluzione Siriana 2011'.

La tv di Stato siriana ha smentito che il Primo Battaglione dell'esercito di Damasco sarebbe passato dalla parte dei manifestanti insorti contro le autorità siriane e le forze di sicurezza ancora fedeli al presidente Bashar al-Assad. La notizia era stata diffusa poche ore fa dall'emittente 'al-Arabiya', la quale aveva annunciato che alcuni reparti del Primo Battaglione si erano scontrati con la polizia ad al-Kiswah, 20 chilometri a sud di Damasco.

AsiaNews 24/06/2011 -  Il governo di Damasco “sta minando la sua legittimità” continuando la repressione contro coloro che chiedono più democrazia nel Paese. ''Nel fare la scelta della repressione piuttosto che di mantenere le promesse di riforme di vasto respiro, il regime mina la sua legittimità'', scrive il Consiglio Europeo, che aggiunge: ''I responsabili di crimini e di atti di violenza commessi contro civili dovranno rispondere dei loro atti''.

Il Segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha definito “molto preoccupanti” i movimento di truppe siriane al confine con la Turchia, per impedire ai profughi accampati là di passare la frontiera. "A meno che le forze siriane non fermino immediatamente i loro attacchi e le loro provocazioni, che per il momento riguardano solo i loro cittadini, ma innalzano il rischio di scontri di confine, ci dirigeremo verso un’escalation delle violenze nella regione", ha aggiunto. “Questo è un ulteriore esempio di come il regime del presidente Assad fa di tutto per reprimere il popolo siriano invece collaborare per risolvere le legittime preoccupazioni della gente”.

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