rassegna.it
02/11/2011

Indignati: Oakland nuova capitale della protesta

Nella città californiana va di scena il "general strike" organizzato dal movimento "Occupy". E' il primo sciopero generale proclamato negli Usa da 65 anni e i media locali parlano della mobilitazione più grande nella East Bay dalla guerra del Vietnam

       

La piccola Oakland, appena 400mila abitanti, è il nuovo centro della protesta degli indignati Usa. Lo è almeno per oggi, 2 novembre, data dello sciopero generale organizzato dal movimento "Occupy Oakland", uno dei tanti movimenti cittadini nati sulla scia di Occupy Wall Street. Una protesta attesa con grande entusiasmo/apprensione (a seconda dei punti di vista) e che potrebbe rivelarsi, secondo quanto riporta l'Oakland Tribune come la più grande manifestazione nella East Bay dalla guerra del Vietnam. In ogni caso si tratta del primo sciopero generale proclamato negli Usa da 65 anni.

Nel momento in cui scriviamo (le 10 di mattina a Oakland) si hanno notizie da Twitter (#occupyoakland) di un notevole assembramento di persone nel centro, con il traffico stradale bloccato e soprattutto, il porto cittadino, uno dei più importanti negli Usa, bloccato. Anche molte attività commerciali sono rimaste chiuse in solidarietà con il movimento che protesta contro le diseguaglianze sociali e il sistema di potere.

Ma alla base della protesta, che, come detto, non ha precedenti recenti, c'è anche il teso rapporto tra contestatori e polizia. Le immagini dei candelotti lacrimogeni sparati nelle vie del centro hanno fatto il giro del mondo la settimana scorsa, dopo che la polizia ha disperso i manifestanti che cercavano di rioccupare un accampamento vicino al municipio. Scott Olsen, un 24enne ex Marine di servizio per due volte in Iraq, è stato colpito alla testa durante le proteste ed è diventato un simbolo nazionale per il movimento Occupy Wall Street. Il giovane è ricoverato per lesioni cerebrali, anche se le sue condizioni sono migliorate.

La città ha una storia recente di manifestazioni violente e di cattivi rapporti tra polizia e cittadinanza. Nel 2009 la polizia uccise un afroamericano disarmato, Oscar Grant, mentre era steso con la faccia a terra in stato di fermo. Mentre, nell'aprile del 2003, una protesta contro la guerra organizzata presso il porto fu repressa dagli agenti con proiettili neutralizzanti e altri munizioni speciali, ferendo manifestanti e portuali che andavano al lavoro. All'epoca i giornali scrissero che erano stati gli scontri più violenti durante una manifestazione contro la guerra in Iraq in tutto il Paese.

E proprio il porto sarà l'obiettivo dei manifestanti, che godono del sostegno dei sindacati locali, secondo quanto riporta il sito della Cnn, oltre che della solidarietà di altri movimenti cittadini come quello di New York (Occupy Wall Street), di Cincinnati e di Philadelphia.

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