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12 gennaio 2011

Gaza: Chiude per Sempre il Valico di Karni

Gerusalemme, 12 gennaio 2011, Nena News– Chiuderà definitivamente a fine gennaio il valico di Karni, quello che è stato in passato il punto di passaggio più attivo delle merci tra la Striscia e Israele, costruito nel 1993 proprio per esclusivo passaggio dei carichi commerciali.

E anche il valico che recentemente era finito sulla stampa in relazione ai dispacci rilasciati da Wikileaks e pubblicati dal giornale svedese Aftenpost e riportati anche da Associated Press, per essere stato lo scenario dove nel gennaio 2006, soldati e ufficiali israeliani hanno intascato tangenti e bustarelle per lasciar entrare a Gaza merci delle più note multinazionali americane, Coca Cola, Procter and Gamble, Philipp Morris, Motorola. In uno dei documenti si fa riferimento ad un distributore locale della Coca Cola, al quale ufficiali di alto rango in servizio a Karni, avrebbero chiesto 3000 dollari per lasciar passare un camion carico di merce.

L’accordo per la chiusura è stato siglato da parte palestinese, per mano di Hussein al-Sheikh, Ministro degli Affari Civili dell’ANP e membro del Comitato centrale di Fatah, mentre da parte israeliana, le agenzie palestinesi citano il colonnello Eitan Dangot, incaricato dei valichi commerciali per l’amministrazione civile delle forze di sicurezza. Secondo fonti palestinesi, vicine all’Anp, il valico verrà chiuso solo quando l’equipaggiamento logistico per l’entrata a Gaza di grano e mangimi per animali, saranno trasferiti al valico di Kerem Shalom.

Dal 2006 infatti le attività di Karni, sono state praticamente bloccate, ad eccezione di alcuni carichi di mangimi per animali ed è stato utilizzato per il passaggio- una o due volte a settimana -  di merci gestite dall’UNRWA, l’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, che ne ha chiesto più volte e con diversi appelli la riapertura e il funzionamento a pieno regime per scongiurare la crisi umanitaria della Striscia.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Ma’an, Nili Aharon, portavoce dell’ufficio di coordinameto per l’amministrazione israeliana nella Striscia, interpellata dall’agenzia stampa, avrebbe dichiarato di non essere a conoscenza di alcun cambiamento previsto per Karni, attraverso il quale “nessuna merce sarebbe passata nel corso dell’ultimo anno.” Ma Mahir Tabba, direttore pubbliche relazioni della Camera di commercio a Gaza avrebbe invece confermato la notizia.

Immediate le condanne da Gaza, da parte del governo de facto di Hamas, che ha definito la decisione “un crimine contro i palestinesi di Gaza”. Hatem Aweidah, Ministro dell’economia nella Striscia ha detto che l’iniziativa “aggrava la sofferenza del popolo palestinese”. Secondo l’esperto di economia Omar Sha’ban la chiusura definitiva di Karni farà aumentare i prezzi”. Abu Zuhri, portavoce del governo di Hamas, ha parlato di “ulteriore prova della complicità dell’Autorità Palestinese nell’assedio di Gaza”.

Da quando Israele ha imposto unilateralmente l’assedio sulla popolazione di Gaza, due dei quattro valichi sono stati chiusi in modo permanente: Nahal Oz, che era prima destinato al passaggio di gasolio, è stato chiuso nel 2009, Sufa nel settembre del 2008.

Inoltre, le politiche dell’”alleggerimento” israeliano dell’embargo sulla Striscia non hanno avuto alcun impatto sulla popolazione di Gaza, da giugno ad oggi, secondo quanto constatato da un rapporto di oltre 20 gruppi umanitari presenti nella Striscia; nessuna ripercussione pratica nemmeno sull’export, che di fatto rimane ad oggi paralizzato; con conseguenze disastrose per i due terzi delle industrie di Gaza che rimangono chiuse, e con le restanti compagnie del terzo settore che operano in modalità ridotta.

Le esportazioni rimangono  strettamente soggette alle condizioni imposte da Israele e collegate al cambiamento di logistica del valico di Kerem Shalom, con il suo rinnovamento previsto per metà del 2011, che vedrà in accordo con la UE, un controllo congiunto dello stesso valico tra Israele e Autorità Nazionale Palestinese. (Nena News)

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