http://www.indybay.org/
Dec 7th, 2010 6:39 PM

Wikileaks Stipulò un Accordo con Israele Riguardo ai Dispacci Diplomatici
di LikiWeaks
Traduzione di Gianluca Freda

Tutti noi vorremmo ovviamente sostenere Wikileaks e il suo fondatore e

portavoce, Julian Assange, recentemente arrestato in Inghilterra in

questa lurida guerra condotta dagli stati del globo contro la

trasparenza e la libertà. Ma, tristemente, nel mondo della politica le

cose non sono mai innocenti come sembrano. Secondo recenti rivelazioni,

Assange avrebbe stretto un accordo con Israele prima del recente “cable

gate” [il rilascio di documenti d’ambasciata di cui si parla da qualche

tempo, NdT], il che spiegherebbe il motivo per cui le rivelazioni di

Wikileaks “sono favorevoli ad Israele”, come ha dichiarato il Primo

Ministro israeliano.

Diversi commentatori, soprattutto in Turchia e Russia, si sono domandati

per quale motivo le centinaia di migliaia di documenti segreti americani

rilasciati sul sito lo scorso mese non contengano nulla che possa

mettere in imbarazzo il governo israeliano, quando gli stessi documenti

contengono riferimenti a quasi ogni altro stato del mondo. La risposta

sembra essere un accordo segreto stipulato tra l’uomo che è “il cuore e

l’anima” di Wikileaks, come Assange una volta descrisse umilmente se

stesso [1], ed alcuni funzionari israeliani, con cui ci si assicurava

che tutti i documenti di questo tipo venissero “rimossi” prima che il

resto fosse reso pubblico.

Secondo un sito arabo di giornalismo investigativo [2], Assange avrebbe

ricevuto denaro da fonti israeliane semi-ufficiali e avrebbe loro

promesso, in base “ad un accordo segreto e videoregistrato”, di non

pubblicare alcun documento che potesse danneggiare la sicurezza di

Israele o i suoi interessi diplomatici.

Le fonti del rapporto di Al-Haqiqa sarebbero ex volontari di Wikileaks

che hanno abbandonato l’organizzazione negli ultimi mesi a causa della

“leadership da autocrate” di Assange e della sua “mancanza di trasparenza”.

In una recente intervista al quotidiano tedesco /Die Tageszeitung/, l’ex

portavoce di Wikileaks, Daniel Domscheit-Berg, ha detto che lui e altri

dissidenti dell’organizzazione intendono lanciare la propria piattaforma

di conroinformazione per portare a compimento l’obiettivo originario di

Wikileaks, che era quello di una “condivisione senza limiti dei file”. [3]

Domscheit-Berg, che sta per pubblicare un libro sul periodo trascorso

“all’interno di Wikileaks”, accusa Assange di comportarsi come un

“sovrano” all’interno dell’organizzazione e di andare contro la volontà

degli altri membri, “stringendo accordi” con i mezzi d’informazione allo

scopo di creare un effetto esplosivo, tutte cose di cui gli altri membri

di Wikileaks sanno poco o nulla. [4]

Inoltre, la brama di scoop con cui Assange mirava a conquistare le prime

pagine dei giornali avrebbe impedito a Wikileaks di “ristrutturarsi” per

far fronte alla crescita d’interesse verso la piattaforma, hanno

aggiunto i testimoni. Ciò significa che le rivelazioni minori, che

avrebbero potuto interessare la gente a livello locale, sono state

lasciate in disparte per dare spazio alle storie più grosse. [5]

Secondo le fonti di Al-Haqiqa, Assange si sarebbe incontrato con i

funzionari israeliani a Ginevra, all’inizio di quest’anno, e lì avrebbe

stipulato l’accordo segreto. Il governo israeliano, a quanto sembra,

aveva scoperto o sospettava che i documenti in fase di rilascio

contenevano un gran numero di informazioni relative agli attacchi

israeliani contro il Libano e contro Gaza, lanciati rispettivamente nel

2006 e nel 2008/9. Questi documenti, che si dice provenissero

principalmente dalle ambasciate israeliane (statunitensi, non

israeliane, ndr) di Tel Aviv e Beirut, sarebbero stati rimossi e forse

distrutti dallo stesso Assange, il quale è l’unica persona a conoscere

le password per aprire tali documenti, hanno aggiunto le fonti.

In effetti, i documenti pubblicati presentano un “gap” che si estende su

tutto il periodo di luglio-settembre 2006, durante il quale ebbe luogo

la guerra di 33 giorni contro il Libano. E’ davvero possibile che i

diplomatici e i funzionari americani non avessero commenti o

informazioni da scambiarsi riguardo a questo evento cruciale e

perdessero invece il tempo a “spettegolare” su ogni altra insignificante

questione mediorientale?

Dopo il rilascio dei documenti (e anche prima), il Primo Ministro

israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato in una conferenza stampa che

Israele aveva “giocato d’anticipo” per limitare i danni provocati dalle

rivelazioni, aggiungendo che “nessun documento segreto d’Israele è stato

reso pubblico da Wikileaks”. [6] In un’intervista alla rivista /Time/,

rilasciata nello stesso periodo, Assange incensava Netanyahu come un

eroe di trasparenza e liberalità! [7]

Secondo un altro rapporto [8], gli esponenti di un giornale libanese di

sinistra si sarebbero incontrati due volte con Assange per negoziare un

accordo, offrendogli una “grossa quantità di denaro” per ottenere alcuni

documenti relativi alla guerra del Libano del 2006, in particolare le

trascrizioni dell’incontro tenutosi nell’ambasciata americana a Beirut

il 26 luglio 2006, che è considerato un “consiglio di guerra” tra gli

americani, gli israeliani e quei partiti libanesi che giocarono un ruolo

nella guerra contro Hezbollah e i suoi alleati. Tuttavia, i documenti

che gli editori di /Al-Akhbar/ ricevettero in seguito partivano dal 2008

e non contenevano “niente di rilevante”, affermano le fonti. Ciò non fa

altro che supportare le accuse relative all’accordo stipulato da Assange.

Infine, vale la pena di rilevare che Assange potrebbe aver fatto davvero

ciò di cui è accusato al solo scopo di proteggere se stesso e di

garantire che i documenti filtrati ottenessero la pubblicazione, in modo

da svelare l’ipocrisia americana, che si dice sia la sua ossessione, “a

scapito di obiettivi più fondamentali”.

Note:

[1] http://www.wired.com/threatlevel/2010/09/wikileaks-revolt/

[2] http://www.syriatruth.info/content/view/977/36/

[3] http://www.taz.de/1/netz/netzpolitik/artikel/1/vom-hacker-zum-popstar/

[4] http://www.spiegel.de/international/germany/0,1518,732212,00.html

[5] http://www.spiegel.de/international/germany/0,1518,719619,00.html

[6]

http://www.haaretz.com/print-edition/news/netanyahu-wikileaks-revelations-were-good-for-

<http://www.haaretz.com/print-edition/news/netanyahu-wikileaks-revelations-were-good-for-%20israel-1.327773>israel-1.327773

<http://www.haaretz.com/print-edition/news/netanyahu-wikileaks-revelations-were-good-for-%20israel-1.327773>

[7]

http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/wikileaks-founder-netanyahu-believes-expose-will-aid-mideast-peace-1.328380

<http://www.time.com/time/world/article/0,8599,2034040-2,00.html>

[8] http://www.syriatruth.info/content/view/986/36/