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11 Agosto 2012

Il cambiamento del clima è arrivato, ed è peggiore di quanto pensassimo
di James E. Hansen
Traduzione di Maria Chiara Starace

Quando ho testimoniato davanti al Senato, nella caldissima estate del 1988,  ho avvertito del genere di futuro che il cambiamento del clima  avrebbe portato a noi e al nostro pianeta. Ho dipinto un quadro fosco delle conseguenze delle temperature che crescono sempre di più, spinte dall’uso che il genere umano fa dei combustibili fossili.

Devo però confessare una cosa: ero troppo ottimista.

Le mie previsioni sull’incremento delle temperature globali si sono dimostrate vere. Ho mancato però di esplorare completamente la rapidità con cui l’aumento medio avrebbe portato a un incremento di condizioni climatiche estreme.

In una nuova analisi delle temperature globali dei sei decenni scorsi, che saranno pubblicate lunedì,  i miei colleghi ed io abbiamo mostrato un aumento sbalorditivo della frequenza di estati estremamente  calde, con conseguenze profondamente preoccupanti,  non soltanto per il nostro futuro, ma anche per il nostro presente.

Questo non è un modello climatico o una previsione, ma osservazioni reali di eventi climatici e di temperature che si sono verificate. La nostra analisi dimostra che non basta più dire che il riscaldamento globale aumenterà la probabilità  di condizioni climatiche estreme e ripetere l’ammonimento che nessun evento climatico singolo può essere direttamente collegato al cambiamento di clima. Al contrario, la nostra analisi dimostra che per il tempo estremamente caldo del recente passato, non c’è praticamente alcuna spiegazione, se non il cambiamento del clima.

La letale ondata di caldo che ha colpito l’Europa nel 2003, la feroce ondata di calore in Russia del 2010, e le siccità catastrofiche dell’anno scorso in Texas e in Oklahoma, possono essere attribuite al cambiamento del clima. E una volta che saranno raccolti i dati, fra poche settimane, è probabile che la stessa cosa risulterà vera riguardo all’estate estremamente calda che gli Stati Uniti stanno subendo proprio adesso.

Questi eventi  atmosferici non sono semplicemente un esempio di quello che può provocare il cambiamento del clima, essi sono causati dal cambiamento di clima. Le probabilità che la variabilità naturale abbia creato questi estremi sono minuscole, di piccolezza evanescente. Contare su  queste probabilità equivarrebbe a abbandonare il vostro lavoro e a giocare alla lotteria ogni mattina per pagare i conti.

Ventiquattro anni fa, ho introdotto il concetto di “dado del clima” per aiutare a distinguere la tendenza a lungo termine del cambiamento del clima dalla variabilità naturale del tempo quotidiano. Alcune estati sono molto calde, alcune fresche. Alcuni inverni sono brutali, alcuni miti. Questa è la variabilità naturale.

Quando, però, il clima si scalda, anche la variabilità naturale si altera. In un clima normale, senza il riscaldamento globale, due lati di un dado rappresenterebbero il tempo più fresco del normale, due lati sarebbero il tempo normale e due lati il tempo più caldo del normale. Se si lancia ripetutamente il dado, o stagione dopo stagione, si otterrebbe un’ uguale variazione atmosferica nel tempo.

Gettare, però, il dado quando il clima si riscalda, cambia le probabilità. Si finisce per avere soltanto un lato più fresco del normale, un lato medio, e quattro lati più caldi del normale. Anche quando il clima cambia, si avranno occasionalmente estati più fresche del normale o in inverno normalmente freddo. Non cascateci!

Il nostro nuovo studio, esaminato da revisori, pubblicato dall’Accademia Nazionale delle Scienze, chiarisce che mentre la temperatura media globale è cresciuta progressivamente a causa del riscaldamento del clima (fino a circa 1,5 gradi Farenheit nel secolo passato), i valori estremi stanno diventando molto più frequenti e intensi in  tutto il mondo.

Quando abbiamo tracciato le temperature in via di cambiamento nel mondo, su una curva a campana, gli estremi di fresco insolito e, ancora di più, gli estremi di caldo insolito sono alterati in modo da diventare sia più comuni che più forti.

Il cambiamento è così drammatico che una faccia del dado deve ora rappresentare condizioni climatiche estreme per illustrare la maggiore frequenza degli eventi meteorologici di caldo estremo.

Questi eventi di solito erano  molto rari. Le temperature estremamente calde erano distribuite  sullo 0,1/0,2 per cento del globo nel periodo base del nostro studio, dal 1951 al 1980. Negli ultimi trenta anni, mentre la temperatura media è aumentata lentamente, gli estremi sono cresciuti rapidamente e ora sono distribuiti su circa il 10 per cento del globo.

Questo è il mondo che abbiamo cambiato  e dove  ora dobbiamo vivere – il mondo che ha causato l’ondata di caldo in Europa nel 2003 che ha ucciso più di 50.000 persone, e la siccità del 2011 in Texas che ha causato più di 5 miliardi di  dollari di danni. I nostri dati dimostrano che questi eventi diventeranno sempre più frequenti e più gravi.

C’è ancora tempo per agire e per evitare un peggioramento del clima, ma stiamo perdendo tempo prezioso. Possiamo risolvere la sfida del cambiamento del clima con una tassa gradualmente più alta sul carbonio incassata dalle compagnie di combustibili fossili, e il rimborso del 100 per cento del denaro a tutti i residenti legali su una base pro capite. Questo stimolerebbe le innovazioni e creerebbe una robusta economia di energia pulita con milioni di nuovi posti di lavoro. E’ una soluzione semplice, onesta ed efficace.

Il futuro è adesso.  Ed è molto caldo.

 

James E. Hansen dirige l’Istituto Goddard della NASA per gli studi dello spazio.

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza vive

www.znetitaly.org

Fonte: http://www.zcommunications.org/climate-change-is-here-and-worse-than-we-thought-by-james-e-hansen

Originale: Washingtonpost.com

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