http://www.eilmensile.it
13 febbraio 2012

Richard Burt: “Sempre più probabile l’uso di armi nucleari”

Teheran si autoproclama potenza nucleare e Israele comincia a serrare i ranghi. Richard  Burt, capo negoziatore dello Start, il trattato di disarmo nucleare Usa-Urss, avverte – in un’intervista rilasciata allo Spiegel – della pericolosa escalation nucleare cui potremmo assistere: non solo la bomba nucleare nelle mani di Teheran fa bollire gli spiriti di Israele, ma può provocare una pericolosa corsa agli armamenti dei sunniti e degli sciiti che da anni si stanno combattendo una guerra (poco) sotterranea.

Il diplomatico statunitense  sottolinea, giustamente, come lo scenario nucleare sia del tutto cambiato rispetto ai tempi della guerra fredda, quando il rischio di un conflitto nucleare totale avrebbe potuto mettere a rischio la sopravvivenza dell’umanità. Oggi non si corre un rischio del genere, ma piuttosto un uso su scala ridotta che comunque minaccia di procurare milioni di vittime. Tra Usa e Urss “la competizione strategica e ideologica” permeava i rapporti tra le due superpotenze: tutto diverso rispetto all’odio che può scaturire da una rivalità storica, etnica o religiosa. “Basta guardare a India e Pakistan” – dice Burt allo Spiegel – “per capire quanto sia facile che un conflitto su piccola scala possa sfociare in una guerra nucleare”.

Il problema più grande – se l’Iran dovesse arrivare davvero a dotarsi di testate nucleari – non è costituito solo dalla volontà di Israele di annichilire Teheran con un attacco, quanto dai paesi circostanti – Turchia, Arabia Saudita ed Egitto – che vorranno a quel punto seguire la stessa strada dell’Iran. La contrapposizione armata tra sunniti (Arabia, Turchia, Egitto in prima linea) e gli sciiti rappresenta qualcosa di molto preoccupante e pericoloso.

top