Originale  Haaretz.com
www.znetitaly.org
22 settembre 2012

Zakarya Zubeidi mette fine allo sciopero della fame tra segnali di una possibile liberazione
di Amira Haas
Traduzione di Maria Chiara Starace

La  campagna intrapresa dagli attivisti internazionali a favore dei Palestinesi, contro la carcerazione di Zakarya Zubeidi sta iniziando a mostrare segni di riuscita, mi hanno detto giovedì degli amici del co-fondatore del Teatro della Libertà  (Freedom Theater) di Jenin.

Zubeidi, residente nel campo profughi di Jenin ed ex militante che è diventato attivista culturale, è stato in custodia dell’Autorità Palestinese da maggio e ha iniziato lo sciopero della fame il 9 settembre.

Alcuni dei suoi colleghi del Teatro della Libertà hanno riferito che nella serata di mercoledì è stato promesso a Zubeidi che la prossima sessione deliberativa riguardo al suo arresto sarebbe stata  anticipata   di 12 giorni, e dovrebbe avere luogo domenica prossima al tribunale del distretto di Gerico.

In cambio dell’accelerazione delle delibere, è stato chiesto a Zubeidi di porre fine al suo sciopero della fame che da lunedì ha incluso anche il rifiuto di ingerire liquidi.

I colleghi del Teatro della Libertà hanno confermato che Zubeidi ha sospeso lo sciopero della fame e hanno aggiunto che fonti  delle Forze Preventive Palestinesi (è l’apparato ufficiale della sicurezza dell’ Autorità Palestinese, n.d.t.) e di Fatah hanno detto che Zubeidi potrebbe essere rilasciato domenica.

Alcuni membri del teatro di Jenin programmano di andare giovedì a Ramallah per presentare al presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, una petizione firmata da 3.000 persone di varie nazioni, in cui si esprime disgusto per la prolungata  carcerazione di Zubeidi senza alcuna accusa formale.

Inoltre gli attivisti pro Palestina  di tutto il mondo  hanno contattato le delegazioni dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) per protestare contro la carcerazione.

Zubeidi è stato uno dei principali comandanti  delle Brigate dei Martiri al-Aqsa cioè l’ala armata del partito Fatah di Abbas, nel momento culminate della seconda insurrezione palestinese agli inizi del 2000. Nel 2006  è invece passato alla “resistenza culturale”, come parte di un accordo tra Israele e Autorità Palestinese per il quale Israele eliminava gli uomini armati dalla sua lista  di militanti ricercati, se firmavano un documento promettendo solennemente di cessare gli attacchi armati.

Zubeidi è stato messo in prigione dall’Autorità Palestinese  in 5 maggio in dopo a un’ondata di arresti avvenuta in seguito alla morte dell’ex Governatore di Jenin, Kadura Musa, che ha  è morto  per un attacco di cuore poco dopo che uomini armati hanno fatto fuoco sulla sua casa durante un attacco.

La maggioro parte di coloro che sono stati imprigionati in questa fase di giro di vite, sono stati già liberati, in seguito a condizioni strazianti nelle prigione di sicurezza palestinese. Zubeidi è rimasto in custodia anche se l’indagine era terminata se il pubblico ministero palestinese non era stata in grado di provare nessuna delle accuse presentate contro di lui sui mezzi di informazione.

Un tribunale distrettuale  palestinese domenica scorsa ha prolungato il suo arresto di altri 19 giorni a “per fare indagini”.

Secondo i colleghi di Zubeidi  del Teatro della Libertà, dei  rappresentanti dell’Unione Europea hanno contattato il Primo ministro palestinese Salam Fayyad per esprimere la loro preoccupazione in particolare riguardo a Zubeidi, e al trattamento riservato ai prigionieri in generale dall’Autorità palestinese.

Martedì le  forze di sicurezza dell’autorità palestinese hanno arrestato circa 60 Palestinesi, la maggior parte dei quali membri di Hamas, e anche altri che hanno partecipato alle dimostrazioni contro l’alto costo della vita in Cisgiordania.  Mercoledì si è svolta una protesta a loro favore a Hebron.


Da: Z Net -Lo spirito della resistenza è vivo

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Fonte: http://zcommunicatioons.org/jailed-palestinian-activist-ends-hunger-strike-amid-signs-of-possible-release-by-amira-haas

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