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11 novembre 2012

Il Manifesto di Firenze contro il nucleare

Noi, partecipanti a Firenze 10-10, riuniti nell’incontro per promuovere la costruzione del network antinucleare europeo

Esprimiamo la nostra convinzione che l’Europa dei cittadini necessita della “battaglia” antinucleare, per un modello energetico “giusto”, cioè gestito come un bene comune e pubblico nelle sue infrastrutture fondamentali, decentrato e rinnovabile, decarbonizzato, efficiente e dedito al risparmio e quindi fondamentale nel contrasto al cambiamento climatico, non predatorio rispetto alle risorse del Sud del mondo e quindi efficace nel combattere la povertà e nel prevenire i conflitti, rispettoso, alla fin fine, della salute dei cittadini e del territorio.

Nel nostro incontro, nello spirito di Firenze 10+10, abbiamo ricercato le convergenze di proposte e di azione tra la lotta per l’ecologia e l’energia bene comune con i movimenti che si battono per il disarmo e la pace (la denuclearizzazione euro-mediterranea e del Medio Oriente), con quelli che rivendicano il diritto all’acqua e al cibo, con chi cerca una via di uscita dalla crisi dal punto di vista del 99% (l’energia “giusta” è una base ineludibile per una economia reale che soddisfi bisogni e diritti delle persone e delle comunità), con la società civile consapevole che la democrazia effettiva necessita di condizioni che suscitino partecipazione locale e recidano gli apparati centralizzati della potenza e del profitto monopolistico.

Mai più Fukushima, preveniamo una catastrofe europea e mediterranea!

Il Coordinamento che abbiamo deciso di costituire, quale primo nucleo promotore, ha l’obiettivo di estendere ed approfondire, a livello europeo e mediterraneo, la “vittoria” fondata sulla mobilitazione e la consapevolezza popolare, che abbiamo conseguito in Italia con il referendum antinucleare del 2011; e di fare sì, che le decisioni dei Paesi che hanno stabilito la fuoriuscita dal nucleare (14 Paesi UE su 27 dovranno, seguendo il recente esempio di Germania e Belgio, abbandonare questa tecnologia per la produzione elettrica) conducano ad un’Europa e ad un’area mediterranea effettivamente denuclearizzati.

Si tratta, in pratica, di supportare, coordinare, unificare le seguenti attività:

1- campagne di informazione e sensibilizzazione di dimensione europea che sanciscano a livello UE, con misure precise, la fuoriuscita dal nucleare e dalla energia padrona.

Un primo impegno che ci assumiamo in tal senso è di sostenere l’ECI (Iniziativa dei Cittadini Europei) proposta da Global 2000, di recente ammessa dalla Commissione.

Valutiamo la possibilità di proporre ed attuare un referendum consultivo europeo in materia di nucleare;

2- azioni di base di contrasto contro il nucleare ad ogni livello, locale, nazionale ed internazionale, anche con azioni dirette: in particolare, un nuke-watching europeo contro il trasporto delle scorie radioattive;

3- il collegamento civile-militare nelle lotte antinucleari: denuclearizzazione significa chiudere le centrali ma anche le basi con le armi nucleari. Denuclearizzare è anche disarmare e ridurre, per di più prevenendola, le spese funzionali alla guerra, più che mai odiose in periodo di crisi economica.

In particolare riteniamo utile far leva anche con iniziative dal basso sul “processo di Barcellona” quando, con consenso unanime (non scontato) dei governi, stabilisce dal 1995 un orizzonte mediterraneo privo di armi di sterminio di massa;

4- diffondere studi, progetti, buone pratiche e realizzazioni con le energie pulite, rinnovabili, ecocompatibili: l’alternativa al nucleare non è il gas, tanto meno il petrolio e peggio che mai il carbone, con annessi grandi impianti e tecnologie invasive e devastanti.

5- Affermare un sistema pubblico a livello europeo che arresti la mercificazione dei beni essenziali e insostituibili per la vita e il vivere insieme. Si tratta di togliere alle logiche del mercato e della finanza privata il governo continentale dei beni comuni. Proponiamo che tutti i movimenti si diano come obiettivo comune una campagna per la promozione di una Comunità europea dei beni comuni. Si tratterebbe di una Comunità dotata di poteri sovranazionali per quanto riguarda la terra, l’energia, l’acqua, l’aria, l’ambiente, la conoscenza, la sicurezza (nelle sue declinazioni essenziali: militare, energetica, alimentare, idrica, geologica, finanziaria) e finalmente dotata di una rivalutata carta dei diritti del lavoro, che deve tornare ad essere obiettivo del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori.

A livello italiano denunciamo e combattiamo la Strategia Energetica Nazionale di Monti-Passera che, in spregio ai risultati referendari, nel prospettare un ruolo italiano da “hub del gas”, conferma una infrastruttura energetica che può prestarsi al ritorno del nucleare.

Inviamo un messaggio di solidarietà alla manifestazione che il movimento antinucleare giapponese terrà a Tokio l’11 novembre 2012: : l’uscita dall’energia atomica del Giappone può rappresentare una svolta per la sconfitta della lobby nucleare a livello mondiale.

I presenti qui a Firenze 10+10 si costituiscono come Nucleo Promotore del Comitato per attuare la volontà del referendum antinucleare in Italia.

Ci diamo appuntamento e diamo appuntamento per il 9 marzo 2013 a Parigi (secondo anniversario di Fukushima) nella convinzione che, nell’impeto crescente delle campagne, delle azioni, delle iniziative, degli scambi comuni, avremo, entro quella scadenza, significativamente esteso la quantità e la rappresentatività di adesioni e collaborazioni del nostro costituendo Network antinucleare.

La componente italiana del Network valuterà la fattibilità di una Carovana antinucleare che attraversi l’Europa nucleare e si concluda a Bruxelles.

Abbiamo obiettivi semplici, diretti e chiari che, ne siamo sicuri, già registrano il consenso della maggioranza dei popoli europei e mediterranei:

Spegniamo subito tutti i reattori atomici, liberiamoci dalle armi di sterminio di massa, orientiamoci verso il 100% di energie rinnovabili!

(Primo elenco provvisorio di adesioni)

Sortir du Nucléaire – Francia – Martin Delavarde

Stop Bugey – Francia – Emmanuel Coux

War Resisters’s International – Coordinamento internazionale (sede centrale Londra) – Luciano Zambelli

Mondo senza guerre – Coordinamento internazionale

Roberto Musacchio – Altramente

ARCI – Associazione Energia Felice- Mario Agostinelli

Associazione Italiana Decrescita – Gianni Tamino

Associazione Si alle rinnovabili No al Nucleare – Massimo Bardi

Accademia Kronos – Ennio La Malfa

Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari per la difesa popolare nonviolenta – Alfonso Navarra

Comitato Salute Ambiente Energia- Angelo baracca e Giorgio Ferrari

Commisione Giustizia Pace Solidarietà Misionari Comboniani – Alex Zanotelli

Confederazione Cobas – Vincenzo Miliucci

Fermiamo chi scherza col Fuoco Atomico – Tiziano Cardosi

Fiom- Alessandra Mecozzi

IALANA Italia – Joachim Lau

Semi sotto la neve – Yakuri Saito

Amigos Sem Terra – Antonio Lupo

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