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29 ottobre 2012

Voci dal deserto

Degja è stata prelevata da alcuni poliziotti in borghese e tenuta in carcere, bendata, per undici anni. Del suo periodo in prigione Mina ricorda le continue minacce di violenza e le notti passate al freddo, nuda. Leila vuole solo sapere le circostanze in cui è morto il fratello.

Il Sahara Occidentale è uno dei pochi casi rimasti al mondo di decolonizzazione incompleta. Occupato dal Marocco nel 1975, dal 1991 aspetta un referendum per votare la propria indipendenza. Oggi più di 150mila sahrawi vivono in campi profughi in Algeria. Molti di coloro che sono rimasti nel Sahara Occidentale sotto il governo marocchino denunciano atti di violenza e repressione. Secondo l’ong Afapredesa, sono almeno 4.500 i casi di sparizioni forzate tra i sahrawi.

Il progetto Just to let you know that I’m alive, di Simona Ghizzoni ed Emanuela Zuccalà, presenta una serie di interviste con le donne sahrawi, sia nel Sahara Occidentale sia nei campi profughi algerini, che raccontano le loro esperienze sul carcere, la guerra, l’esilio forzato.

Il progetto può essere sostenuto sul sito emphas.is.

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