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16-12-2012

Riforma del servizio civile, ecco il ddl De Luca
«Un testo adeguato ai tempi che offre opportunità di lavoro»

Avellino – Il servizio civile italiano ha attraversato quarant’anni della storia del Paese, offrendo al progresso civile della Nazione un contributo prezioso e insostituibile. E’ tempo ora di adeguarlo alle esigenze attuali, offrendo ai giovani volontari una opportunità di crescita proiettata verso il mondo del lavoro”. Così il senatore Enzo De Luca annuncia i contenuti del suo disegno di legge, che punta a definire una nuova disciplina del Servizio Civile Nazionale. “A quasi otto anni dall’ultima riforma, che ha mutato il servizio alternativo alla leva obbligatoria in un’opera preziosa di volontariato giovanile a disposizione del terzo settore e degli enti pubblici, oggi si rende necessario qualificare e professionalizzare questa grande risorsa per la coesione della comunità nazionale, come nei giorni scorsi ha rimarcato opportunamente il Capo dello Stato”, spiega il senatore avellinese del Partito Democratico.

 “La norma ha lo scopo di armonizzare l’esperienza svolta da centinaia di migliaia di giovani nell’ambito del servizio civile nazionale, rendendola protagonista nei nuovi assetti pubblici, sostenendo e rafforzando un felice modello di partecipazione delle nuove generazioni alla vita del Paese, nel solco costituzionale di uguaglianza e solidarietà, ma con ancora maggiore consapevolezza e responsabilità”. L’obiettivo della nuova disciplina è “rendere coerente la finalità del servizio civile con le attività di impegno sociale”, impiegando volontari consapevoli della propria funzione e dei propri compiti nei diversi settori di intervento, dall’assistenza e sostegno sociale alla promozione e integrazione socio-culturale, dall’educazione alla legalità e alla pace ai progetti di tutela del patrimonio artistico, culturale e ambientale, fino alla protezione civile, ma anche nella prevenzione e mediazione dei conflitti o nella ricostruzione “post conflitto bellico”.

Per questo, i giovani, una volta selezionati attraverso un bando e una graduatoria, saranno formati sia sul piano generale, che specifico, ricevendo gli strumenti conoscitivi e la disciplina necessari a svolgere il ruolo di operatore sociale con consapevolezza e competenza. I volontari potranno agire in un quadro definito di condizioni, stabilite da un contratto, nel quale saranno indicate le date di inizio e fine dell’impegno, attestate dal responsabile dell’ente pubblico e dell’organizzazione privata da cui dipenderanno. Il contratto conterrà i dati relativi al trattamento economico, che sarà stabilito da un decreto del Consiglio dei ministri (sulla base della disponibilità annuale del Fondo), quindi le informazioni e le norme comportamentali cui il giovane dovrà attenersi nello svolgimento delle mansioni assegnate. L’assegno per il servizio civile non sarà assoggettabile a disposizioni fiscali o tributarie, né comporterà la cancellazione del giovane dagli elenchi anagrafici dei lavoratori o dalle liste di mobilità. Il servizio nazionale sarà promosso e amministrato dalle Regioni, attraverso un ufficio appositamente istituito entro 60 giorni dalla entrata in vigore della legge. Toccherà alle Regioni concorrere alla definizione del piano triennale del Servizio, indicando i settori di intervento per la progettazione locale, per la definizione e l’attuazione delle linee guida per l’attività di controllo sugli enti e le organizzazioni. Le Regioni contribuiranno a definire le attività di monitoraggio e controllo, quindi provvederanno alle relazioni annuali al Parlamento, riferendo nel proprio Consiglio sull’attività svolta, concorrendo alla formazione e all’aggiornamento. Lo spazio per l’autonomia territoriale è garantito anche nella promozione del servizio, in stretto raccordo con le province e i comuni. Soprattutto, la “proposta di legge punta a raccordare l’esperienza del volontariato con il successivo approdo dei giovani al mondo del lavoro”.

In questo senso, “le Regioni promuoveranno azioni ed accordi per la valorizzazione del periodo di Servizio civile nazionale, ai fini dell’inserimento lavorativo e del portfolio curriculare”, sottolinea il senatore De Luca. “Con questo disegno di legge, il contributo solidale dei giovani al progresso civile e alla sicurezza del Paese potrà avvenire in un quadro di garanzie e responsabilità”, conclude. E’ prevista una copertura assicurativa del servizio per tutti i rischi connessi allo svolgimento dei compiti assegnati, a tutela di chi opera.

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