(Giulietto Chiesa, dichiarazioni rilasciate a “Libera.Tv” per la video-intervista editata il 14 febbraio 2012).

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20/2/12

Europei, sveglia: referendum, per fermare il massacro

La Grecia brucia, ma è solo il primo incendio: quello che sta accadendo in Grecia è soltanto il prologo di quello che sta per avvenire nel resto d’Europa. Anzi, mi auguro che avvenga nel resto d’Europa, perché stanno direttamente attaccando il patto sociale su cui 400 milioni di persone hanno vissuto negli ultimi 70 anni. Stanno letteralmente demolendo l’intera struttura economico-sociale alla quale tutti noi siamo non solo abituati, ma a cui abbiamo anche diritto perché le nostre Costituzioni ce lo garantiscono. Quindi, alla Grecia è toccato per prima, ma credo che la Grecia stia dando un segnale di grande resistenza: il popolo greco non accetta le decisioni dei propri rappresentanti. Situazione molto simile a quella italiana, dove i rappresentanti del popolo non rappresentano più il popolo.

Quindi penso che la fotografia attuale della Grecia sia la fotografia nostra di qualche mese più avanti. E quindi credo che dobbiamo dare innanzitutto la nostra più larga solidarietà ai lavoratori greci e cominciare a stabilire dei rapporti. Il nostro governo, se fosse un governo che ci rappresenta, dovrebbe fare una cosa di questo tipo: dovrebbe mandare una delegazione ad Atene, una a Madrid, una a Lisbona, e insomma riunire tutti i paesi che sono minacciati da questa crisi, e dire esplicitamente che dobbiamo rinegoziare interamente la questione del debito, e dobbiamo denunciare questo debito. Dobbiamo trovare uno schieramento: perché noi siamo Europa, senza di noi l’Europa non c’è, e tutti insieme – non solo i greci ma anche italiani, spagnoli, portoghesi, e a questo punto anche francesi, belgi, olandesi – abbiamo diritto di dire che questa situazione è insostenibile. Un’Europa che mette una larga parte della popolazione europea in condizioni insostenibili non può essere accettabile.

Pareggio di bilancio da inserire obbligatoriamente in Costituzione? Su questo, il comitato No-Debito chiede un referendum: strada difficile, ma anche la più limpida. Tutto ciò che abbiamo delegato all’Europa in tutti questi decenni è stato fatto dal Parlamento italiano, non dal popolo: un Parlamento che non rappresenta non può delegare la nostra sovranità. E quindi questo referendum è un’inversione di tendenza: dobbiamo chiedere che tutto il processo costituente europeo debba essere interamente rifatto, attraverso la sistematica esecuzione di referendum popolari in tutti i paesi europei. Invertendo la tendenza che finora ha caratterizzato tutte le leggi europee, il comitato No-Debito chiede che si consulti la gente su questo punto specifico. E’ di fatto una nuova delega di sovranità: se rinunciamo a un pezzo della nostra Costituzione, introduciamo una norma che viola la Costituzione attuale senza consultare il paese.

Noi chiediamo un referendum. Ma io inquadro questa richiesta in una richiesta più generale. Fino ad ora, tutte le deleghe di sovranità che abbiamo, come dire, “lasciato passare”, sono state assunte dal Parlamento, non dal popolo italiano. E se questo Parlamento non rappresenta più il popolo italiano, allora non può delegare funzioni senza consultare il popolo. Questa norma colpisce tutti i diritti fondamentali e tutti i principi della nostra Costituzione: com’è possibile che il Parlamento decida una cosa del genere senza consultare il popolo? E’ quello il luogo della sovranità. Quindi, questa è una importante richiesta strategica del comitato No-Debito: è un modo di affrontare la crisi. Senza questo modo, noi siamo nelle mani di un gruppo di persone che, come perfino Tremonti ormai dice, sono un gruppo di “illuminati pericolosi”. Non vorrei affidare le sorti del popolo italiano, né di quello greco, a degli “illuminati pericolosi”.

Guarda il video:

CHIESA: "La Grecia siamo noi. Serve referendum"

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=53JOHxMNuM0

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