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Campagna per la Pace e la Democrazia: firma la dichiarazione di solidarietà con la Grecia


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Settembre 2012

Dichiarazione della Campagna per la Pace e la Democrazia
Siamo Con Il Popolo Greco In Lotta Contro l’Austerita’, per il Suo Bene e per il Nostro
traduzione di Giuseppe Volpe

Ciò che sta accadendo oggi in Grecia è solo l’esempio più estremo di un fenomeno globale: le élite politiche ed economiche del mondo, che sono responsabili della crisi attuale, vogliono far pagare la crisi al resto di noi, indipendentemente da quanta sofferenza ciò determini. Ma la Grecia esemplifica anche la decisa resistenza di milioni di persone comuni che si rifiutano di pagare per una crisi che non sono state loro a provocare. La loro lotta è un modello per tutti noi.

I greci sono assoggettati a un programma straordinariamente duro di austerità che ha devastato le vite della maggior parte della popolazione. Misure draconiane pretese dai banchieri e dai politici europei e attuate dal governo greco hanno drasticamente ridotto i salari dei lavoratori, le pensioni, l’assistenza sociale e i diritti sindacali; la povertà e la fame stanno rapidamente aumentando e sono sempre più comuni i suicidi di persone che non sono in grado di far fronte alla loro condizione in rapido deterioramento.  Gli ospedali mancano delle forniture sanitarie di base e il sotto-finanziamento dell’assicurazione sociale governativa rende impossibile a molti greci ottenere i medicinali di cui hanno disperato bisogno per sopravvivere. L’attuale disoccupazione della popolazione in generale è ufficialmente al 23%, ma in realtà è prossima al 30% e interessa per più del 50% i giovani.

Nel frattempo il governo greco continua a salvare le banche greche e a svendere preziosi beni pubblici a prezzi scandalosamente bassi. Per le élite globali la Grecia è un laboratorio per una forma feroce di neoliberalismo: la privatizzazione all’ingrosso dei beni pubblici, la deregolamentazione dei mercati e la trasformazione della forza lavoro in una sottoclasse impotente e finanziariamente precaria del tutto dipendente dai datori di lavoro.

Ma i greci si sono rifiutati senza mezzi termini di far da cavie da laboratorio.  Siamo profondamente incoraggiati e ispirati dalla resistenza del popolo greco. Esso ha organizzato scioperi generali, grandi manifestazioni e occupazioni e, più di recente, ha votato in numeri vasti e crescenti per un partito politico di sinistra, SYRIZA, che sta conducendo una forte opposizione alle politiche catastrofiche del governo e ha buone possibilità di vincere le prossime elezioni.

La Grecia sta peggio della maggior parte dei paesi sviluppati, ma non è la sola. La crisi mondiale, che attualmente è peggiorata dalle politiche d’austerità, è usata come occasione per sottrarre dovunque diritti sociali e sindacali conquistati faticosamente. Anche se la maggior parte degli altri paesi non ha ancora assistito a politiche punitive come quelle in Grecia, in tutta l’OCSE la disoccupazione resta elevata, mentre i tagli portano a grandi licenziamenti e i deficit sono usati come scusa per attaccare i servizi pubblici. Negli Stati Uniti le banche hanno pignorato milioni di case, gli studenti sono gravati da grandi debiti che non saranno in grado di rimborsare e sono stati scatenati maligni attacchi al diritto alla contrattazione collettiva dei dipendenti pubblici.

Le politiche di austerità pongono anche una cruciale minaccia alla democrazia. Sempre più le élite cercano di separare le decisioni economiche dal controllo democratico. Per esse non solo i greci ma la gente comune dappertutto non può essere considerata affidabile per agire responsabilmente e perciò non merita la democrazia. Per le élite l’austerità è imperativa non solo per risolvere la crisi, bensì anche per ripristinare mercati senza freni, cioè la condizione stessa che, tanto per cominciare, ha gettato il mondo in un tracollo economico e sociale. Alla gente che non è in grado di afferrare la saggezza dell’ideologia neoliberale non può essere consentito di interferire.

Al tempo stesso, tuttavia, la resistenza democratica della base all’austerità si sta intensificando. Come in Grecia, ci sono stati grandi scioperi, manifestazioni e occupazioni di spazi pubblici in Egitto, Spagna, Cile, Sudafrica, Messico, Cina, Quebec, Wisconsin e il movimento Occupy in tutto il mondo.

In Grecia la sinistra si sta anche battendo per evitare che l’Alba Dorata neonazista rivolga la rabbia e la disperazione della gente contro gli immigrati. I pogrom violenti dell’Alba Dorata trovano un parallelo nella persecuzione governativa degli immigrati, sia provvisti sia sprovvisti di documenti. La crisi ha analogamente favorito la crescita dell’estrema destra in Europa e negli Stati Uniti, nonché la demagogia e la repressione xenofobe dei politici “tradizionali”. E’ tanto più urgente, quindi, appoggiare la sinistra greca e promuoverne altrove le proposte democratiche radicali: tassare i ricchi, nazionalizzare le banche, tagliare la spesa militare, aumentare i salari e i servizi sociali e rafforzare i diritti sindacali.

Siamo tutti greci!

La Grecia è il luogo di crudele esperimento delle élite economiche e politiche: portare la gente alla povertà estrema e spogliarla dei diritti sociali come soluzione alla crisi economica. E’ un esperimento che tali élite vogliono estendere a tutto il mondo. Hanno già cominciato. Dichiariamo che non deve andare così. Siamo con la resistenza greca all’austerità, sia come imperativo morale sia perché indica la via a un futuro sicuro e decente per i popoli di tutto il mondo.

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 Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

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Fonte: http://www.zcommunications.org/cpd-solidarity-statement-by-campaign-for-peace-and-democracy

Originale: Campaign for Peace and Democracy

 

 

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