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3 settembre 2012

Il massacro sociale e il teatrino di regime
di Giorgio Cremaschi

Il regime è prima di tutto attento ad organizzare un gigantesco depistaggio dei cittadini dalle questioni vere. In questi giorni Monti sta trattando con la Germania, le banche e la finanza le condizioni per avere gli aiuti dalla Bce. Esattamente come hanno sinora fatto tutti i governi greci che si sono succeduti in questi anni e che hanno dovuto firmare cambiali sempre più onerose, devastanti per l’economia e la società. Anche l’ Italia e la Spagna, si legge tra le righe, dovranno alla fine firmare un memorandum come i greci. Ma sarà sicuramente meno duro.

Che bello, la nostra sarà una colonizzazione dolce fa credere gran parte dell’informazione. Che poi si scatena nel denunciare l’ennesimo complotto del FODRIA, forze oscure della reazione in agguato, contro la Repubblica ed il suo Presidente. Così l’opinione pubblica può ignorare la vera devastazione della nostra democrazia, quella fondata sui patti che si sottoscrivono a Bruxelles e a Francoforte e che davvero cancellano la sovranità popolare e la Costituzione.

Intanto la crisi si aggrava, esattamente come in Grecia e tutta Europa, e il massacro sociale del lavoro e dei diritti prosegue e si accentua. La chiusura di Alcoa da parte di una multinazionale verso la quale il governo Monti ha mostrato solo libidine di servilismo, annuncia tagli e disoccupazione ulteriori. Fa la sua parte nel disastro anche l’istruzione, con il ministro che annuncia decine di migliaia di licenziamenti di precari e, grazie ancora una volta al regime informativo, la presenta come una vittoria del merito.

Spesso ci si chiede perché in Italia, nonostante lotte forti, generose e diffuse, ultimi minatori del Sulcis, non sia in campo quel movimento politico contro l’austerità che cresce in tutta Europa. La ragione è molto semplice, la cappa di propaganda e disinformazione che copre e sostiene la maggioranza di unità nazionale di Monti, finora è riuscita a fermarci.

Tutto il palazzo che si prepara a governare, da Vendola a Berlusconi, sa che si sta impegnando a continuare la politica di Monti, come esigono i padroni veri dell’Italia e dell’Europa. Questa è la sostanza, il resto è il teatrino su cui gioca il regime per fregarci.

Chi non se la beve, oggi ha un solo dovere: costruire l’opposizione a Monti e alla sua politica di massacro sociale. Bisogna agire in fretta, tornando in piazza e costruendo l’alternativa.

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