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5 luglio 2012

Diaz/G8

Undici anni per avere giustizia. La Quinta sezione penale della Cassazione ha confermato oggi, 5 luglio 2012, le condanne dei processi di appello per i vertici della polizia dell’epoca, dichiarando prescritte le lesioni per gli altri agenti coinvolti nei pestaggi alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001. La decisione è arrivata dopo nove ore di camera di consiglio.

Non faranno probabilmente nemmeno un giorno di galera. Ma queste condanne pesano moltissimo. 4 anni per Giovanni Luperi, ex vice direttore dell’Ucigos, e Francesco Gratteri, capo del Dipartimento centrale anticrimine;  5 anni per Vincenzo Canterini, ex dirigente del reparto mobile di Roma, 3 anni e 8 mesi, per Gilberto Caldarozzi, oggi capo servizio centrale operativo (allora vice capo).
Tutti condannati per i fatti della Diaz, accaduti quasi 11 anni fa. Non faranno un giorno di galera ma per molti di loro scatterà la sospensione dal servizio e la decadenza dagli incarichi oggi ricoperti, che non è poco: non c’è fame di vendetta, ma sete di giustizia.

Queste condanne pesano come macigni sulle spalle dei cosiddetti tecnici (per chi ancora ci crede) del Governo italiano che hanno nominato capo dei servizi Giovanni De Gennaro, che è legato ai pestaggi della scuola Diaz e alle torture di Bolzaneto come e più di un salame. Come minimo dovrebbero rimuoverlo dall’incarico.

E pesano mltissimo sulle spalle di DeGennaro stesso, che dovrebbe dimettersi prima che qualcuno chieda le dimissioni per lui. Non ha mai spiegato nulla, non ha mai ammesso nulla, non ha chiarito nulla. E’ stato assolto in tribunale. Ma oggi la sua condanna politica dovrebbe essere definitiva. Perché gli uomini a cui la cassazione ha confermato le condanne oggi erano i suoi uomini.

Da oggi, possiamo sperare che i crimini commessi dalle forze dell’ordine non rimangano più impuniti. (?)

La conferma della sentenza della Corte d’appello farà scattare l’immediata esecuzione delle pene. Niente carcere, per prescrizione e indulto, ma immediata decadenza da incarichi e la sospensione dal servizio, visto che per ciascuno dei 25 imputati il giudice di secondo grado ha disposto la pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.

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