Apocalypse now
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Giovedì 12 Aprile 2012

FMI: Christine Lagarde, parla la commare secca
di Debora Billi

Da quando Christine Lagarde è comparsa sul palcoscenico mondiale in veste di direttore del Fondo Monetario, in casa l'abbiamo ribattezzata "la commare secca".

Il nomignolo deriva da una poesia di Giuseppe Gioacchino Belli, che ha poi ispirato l'omonimo film di Bertolucci: commare secca in dialetto romanesco significa nient'altro che "la morte".

Sia per l'aspetto segaligno della Lagarde, sia per il suo ruolo nell'ente deputato ad affibbiare il famoso "bacio della morte", il nomignolo le sta a pennello. Ma io sapevo che prima o poi se lo sarebbe guadagnato sul campo, ne ero assolutamente certa: non si diventa capo del Fondo Monetario se non si ha la falce in mano.

E ieri Christine ha puntualmente avverato la mia ennesima cassandrata.

La signora in nero ha infatti candidamente dichiarato che non si può andare avanti così, che se la gente continua a campare tanto a lungo si finirà con lo scassare i meccanismi di welfare. Ha parlato proprio di un "rischio longevità", ovvero che la vita continua ad allungarsi e sarà un problema pagare le pensioni.

Attenzione: non crediate che l'inquietante dama parli perché preoccupata per le pensioni. Tutt'altro: il suo obiettivo, come sempre, è incitare gli Stati a coinvolgere "il settore privato", i "mercati", e quindi le banche, nell'operazione mantenimento vecchi che si ostinano a campare.

Non crediate neppure che si parli della vostra cara nonnina, nient'affatto. La donna con la falce sta parlando di voi: cita il 2030, il 2050 come limiti in cui voialtri vecchi sarete in troppi e decisamente di peso al mondo.

E questo è solo il primo passo. Chissà cos'altro ha in mente la commare secca per fare business, e contemporaneamente liberarsi di tante inutili bocche di volgari poveracci. Non resta che sperare che, nelle sue letture certamente colte, non sia mai incappata nelle parole soylent green.

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