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14 febbraio 2012

Contro la regressione al fascismo

Manolis Glezos, novant’anni, è uno dei due resistenti greci che, esattamente 71 anni fa,  la notte del 30 maggio 1941, scalarono il colle Eretteo per strappare dal Partenone la bandiera nazista inalzatavi dagli invasori tedeschi. Con lui, quella notte, c’era un altro studente, suo coetaneo: Apostolos Santas detto “Lakis”. “Lakis” è morto il 30 aprile scorso. “Altrimenti – dice Manolis- sarebbe stato in piazza con me contro la dittatura internazionale che ci impone di diventare più poveri o di scomparire”.

L'ELADA è stata lanciata formalmente ad Atene il 6 febbraio da Mikis Thedorakis, Manolis Glezos e dal Prof. Giorgios Kasimatis, docente di diritto costituzionale. Theodorakis ha dichiarato che i greci vivono attualmente "sotto uno status quo di violenza economica" e che quindi l'unica risposta al ricatto da parte dell'élite finanziaria sono "la resistenza e la solidarietà".

"Sessant'anni dopo la sconfitta del nazismo e del fascismo, i popoli europei affrontano una minaccia drammatica, questa volta non militare, ma finanziaria, sociale e politica. Un nuovo 'impero del denaro' sta attaccando sistematicamente un paese europeo dopo l'altro, senza incontrare alcuna resistenza sostanziale".

"AI tempi antichi, la cancellazione, da parte di Solone, dei debiti che costringevano i poveri a diventare schiavi dei ricchi, la cosiddetta riforma Seisachtheia (greco per remissione dei debiti), gettò le basi, nell'antica Grecia, per la creazione dell'idea di democrazia, di cittadinanza e di politica e della cultura in Europa e nel mondo".

"in tutta l'Eurozona, soprattutto a spese dei giganti del sistema bancario. Le banche devono tornare ad essere controllate e i finanziamenti dell'economia europea devono essere sotto il controllo nazionale ed europeo…dobbiamo bandire i derivati finanziari senza controllo, che sono la testa d'ariete del distruttivo capitalismo finanziario, e generare sviluppo economico invece del profitto speculativo".

"ed un cambiamento fondamentale, il ritorno allo stimolo della crescita stimolando la domanda, con un programma europeo di investimenti, nuove regolamentazioni, tassazioni e controlli sui flussi internazionali di capitali e merci".

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