http://ilupidieinstein.blogspot.it/2012/11/hugo-salinas-pricel-della-guerra.html
Fonte: cobraf
http://www.informarexresistere.fr
16 novembre 2012

L’effetto della Guerra Confrontato con l’effetto della Moneta
di Hugo Salinas-Price

Questo pezzo di Hugo Salinas Price è cento volte più profondo della MMT e dei meccanismi monetari discussi qui sull’euro e il debito pubblico, che sono fatti tecnici per salvare una nostra situazione. Qui hai una prospettiva totalmente diversa perché spiega il senso storico di tutto quello che sta avvenendo intorno a noi. Il fatto che la moneta internazionale dal 1971 sia di carta, dollari di carta senza legame con un valore intrinseco, che sia oro, argento o materie prime, ha creato il boom della Globalizzazione e l’esplosione del Debito che la consente e sta distruggendo i paesi occidentali

Riflessioni sull’effetto della Guerra confrontata con l’effetto della moneta senza valore intrinseco tra paesi

La guerra moderna è altamente distruttiva, fino a meno di due secoli fa le guerre coinvolgevano soprattutto gli eserciti che combattevano sul campo di battaglia, come a Waterloo dove in otto ore si decideva una guerra che terminava con l’esito dello scontro di quel giorno. La guerra moderna significa invece spesso la distruzione di un paese e milioni di civili vengono uccisi e loro città devastate. Nel 1948 ho attraversato la Germania e ricordo la città di Brema che era diventata semplicemente una massa di rovine che erano state solo spazzate dalle strade per consentire il traffico. La seconda guerra mondiale cancellò praticamente intere città in polonia, Russia e soprattutto in Germania. Ma dopo la guerra sia i vincitori che i perdenti si misero a ricostruire i loro paesi, le città risorsero, le fabbriche vennero rimesse in piedi e 30 anni dopo non c’era traccia della terribile distruzione di 25 anni prima.

Ora consideriamo la moneta e le sue conseguenze.

Nel 1944 a Bretton Woods Henry Morgenthau e Harry Dexter White (rappresentanti degli Stati Uniti) riuscirono a mettere all’angolo John Maynard Keynes (che rappresentava l’Inghilterra) e la conferenza sulla riforma monetaria accettò il diktat per cui il dollaro era considerato equivalente all’oro in termini di pagamenti internazionali e gli USA si impegnavano a scambiare su richiesta i dollari accumulati da altre banche centrali con oro a 35 dollari l’oncia

Questo era uno schema prima o poi destinato al fallimento e personaggi come Jacques Rueff in Francia lo dissero chiaramente.

Gli Stati Uniti cominciarono ad abusare un poco del “privilegio esorbitante” come il Generale de Gaulle lo chiamava e inviare dollari per pagare merci, tuttavia la promessa di pagare oro in cambio di dollari alle altre banche centrali agiva da freno all’espansione del credito (e debito). C’era un generale rispetto per il dollaro e la sua relativa scarsità produsse una bassa inflazione nel mondo.

Nel dopoguerra gli USA mantennero l’espansione del credito a ritmi moderati e solo a fine anni ’60 esplose a causa della guerra del Vietnam e le perdite di oro degli Stati Uniti aumentarono ad un ritmo accelerato. Fino a quando il 16 agosto 1871 gli USA diedero default sulla loro promessa di pagare in oro – Nixon dichiarò che si sarebbe trattata di una sospensione temporanea, ma in politica niente è più permanente delle misure annunciate come temporanee.

DA QUEL PUNTO IN POI IL MONDO ENTRO’ NELL’ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE: torrenti di dollari inflazionarono le riserve delle banche centrali del mondo e il commercio globale esplose perché I DEFICIT ESTERI POTEVANO ESSERE PAGATI IN DOLLARI “DI CARTA” (una moneta internazionale sganciata da ogni valore intrinseco, che fosse oro, argento o un paniere di materie prime)

Fino agli anni ’70 per secoli il commercio mondiale tra paesi industriali (e non) era consistito in uno scambio di merci e beni e l’oro veniva usato solo per compensare degli scompensi transitori di bilancia dei pagamenti tra paesi. Da quel momento in poi non fu più così : le merci non venivano più pagate con altre merci, nel commercio internazionale i beni importati venivano pagati con altri beni più dollari di carta, di cui se ne potevano stampare quanti se ne voleva

Da qui in poi si videro gli effetti della moneta “fiat” (senza valore intrinseco) come moneta mondiale. Beni a buon mercato dai paesi sottosviluppati inondarono le economia occidentali SENZA CORRISPONDENTI ACQUISTI DI BENI DA PARTE DEI PAESI ASIATICI (e sottosviluppati in genere) in Occidente. Intere industrie cominciarono a spostarsi dai paesi occidentali verso i paesi sottosviluppati i quali godettero di un boom guidato da esportazioni.

La De-Industrializzazione dell’Occidente iniziò sotto la Globalizzazione compensata con un boom del credito che facilitava il consumo e la speculazione e non la produzione. La produzione di beni in Occidente diventava non più economica all’interno dello schema della Globalizzazione basata sul dollaro “fittizio”. I salari e i redditi reali in Occidente cominciarono a stagnare o declinare, ma il declino fu compensato dall’accesso facile al credito per le masse (e dall’emancipazione della donna, che trasformò le famiglie in entità con due persone che andavano al lavoro, mascherando così il declino del reddito reale del singolo lavoratore)

Tutto questo è accaduto perché la moneta che è stata usata per gli scambi tra paesi dal 1971 è una moneta senza alcun aggancio ad un valore intrinseco (che sia oro, argento o un paniere di materie prime). Ma ancora adesso dopo 40 anni non senti quasi nessuno riconoscere questo fatto fondamentale.

La guerra moderna significa la distruzione e morte per milioni di persone. Ma quando la II guerra mondiale terminò la distruzione cessò e si cominciò a ricostruire, i sopravvissuti tornarono che facevano prima della guerra, tornarono a guadagnarsi da vivere lavorando e facendo quello che sapevano fare.

Ma considera l’effetto della moneta “fiat” (senza valore intrinseco) sul commercio tra paesi. L’intera struttura produttiva del mondo industriale è stata rovesciata. Intere industrie e migliaia di fabbriche sono svanite in Europa e Nordamerica e non possono più essere ricostruite. La globalizzazione le rende tutte “non economiche”.

La prosperità apparente dei paesi occidentali è stata sostenuta dagli anni ’70 dall’esplosione del debito. L’occidente ha vissuto come l’erede di un grane patrimonio accumulato nei secoli che ora lo sperpera e sta affogando nei debiti. Questo modello di vita rischia di collassare ora perché è diventato impossibile espandere ancora di più il debito. La Cina non è in una posizione però molto migliore perché la loro prosperità dipende anche adesso dall’espansione del debito in occidente che consente di comprare le loro merci in massa. Il sistema assistenziale finanziato con debito ha prodotto milioni di persone abituate all’uso del debito e al welfare finanziato con debito

Dopo la II Guerra Mondiale la gente in Europa tornò a fare quello che faceva prima della guerra. Oggi, a cosa possono tornare i milioni di disoccupati in occidente ? Non possono tornare alla fabbriche perché si sono spostate in Asia e anche all’agricoltura perché non è più economica. Le popolazioni occidentali hanno dimenticato molte delle cose su cui la loro civiltà è stata costruita. Gli abitanti delle città non possono tornare nelle campagne come successe negli anni ’30 specialmente in America, o tutte le migliaia di lavori artigianali che producevano localmente la maggioranza dei beni necessari fino agli anni ’60. E anche se diventasse necessario economicamente farlo sarebbe difficile perché si è persa largamente l’abitudine di lavorare duramente e manualmente per tenere assieme il corpo e la mente. La nozione della vita come una dura lotta quotidiana per l’esistenza è sparita dalla nostra cultura sostituita dai videogiochi e dai video su Youtube sul proprio Iphone

Il “fiat money” ha distrutto il modo naturale di vita dell’umanità: un modo di vita in cui gli uomini e le donne trovavano i loro ruoli naturali e ringraziavano dio di averli. I modi di vita tradizionali sono scomparsi e le attitudini millenarie verso la vita e il lavoro sono svanite in due generazioni

Questa distruzione è molto peggiore della peggiore delle distruzioni causate da una guerra. Questo è dove siamo oggi. Questo è il risultato prodotto dalla introduzione di una moneta senza valore per pagare le merci tra i paesi del mondo, la quale ha consentito la Globalizzazione e l’esplosione del Debito.

E ora ? Nessuno sa cosa può succedere, ma senza dubbio siamo avviati verso problemi drammatici mai conosciuti prima. Intanto come minimo possedere dei beni reali come l’argento e oro fisico possono aiutare alcuni di noi a sopravvive

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Hugo Salinas Price, è l’imprenditore messicano che ha creato una delle maggiori società del suo paese e poi da circa 15 anni si dedica solo a studiare e scrivere, in particolare sul problema della riforma monetaria. Salinas Price ha creato dal 2003 un movimento d’opinione per reintrodurre il peso messicano d’argento che in Messico ha il consenso dalla maggioranza dei deputati e viene frenato solo dalla paura della reazione del FMI e degli Stati Uniti. Per quanto riguarda la Grecia Salinas Price ha formulato una proposta per reintrodurre anche una dracma d’argento a fianco della dracma cartacea, quando esca dall’euro, per difendere il potere d’acquisto dei greci che non sono in grado di esportare capitali all’estero.

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