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ottobre 2012

Petizione per la Fine del blocco di Gaza ora!

Questa estate, il blocco del popolo palestinese della Striscia di Gaza , sempre più intensificato, è entrato nel sesto anno consecutivo. Il blocco, che le vittime chiamano ”assedio”, è una violazione della legge internazionale e dei diritti umani fondamentali della popolazione civile di Gaza. Il blocco ha conseguenze umane devastanti per più di un milione e seicentomila persone, di cui la maggior parte bambini, che vivono nella striscia costiera schiacciata tra il Mar Mediterraneo e il deserto del Negev.

Il blocco è illegale, disumano e controproducente per Israele: non impedisce alle armi di entrare nella Striscia, nè ai missili di essere sparati, non ha impoverito Hamas. Al contrario.

La documentazione della disumanità del blocco non ha fatto altro che generare violenza e disperazione, in continuo aumento. ”Basta con il blocco di Gaza subito” è l’urgenza dichiarata in modo eccezionalmente schietto da 50 organizzazioni umanitarie e Agenzie ONU lo scorso giugno. Inoltre, un rapporto ONU di agosto conclude che Gaza non sopravviverà al 2020 se non si intraprendono misure urgenti.

Il blocco rende impossibile ricostruire in maniera appropriata ospedali, case e impianti idrici distrutti durante il bombardamento intensivo di Gaza nell’inverno 2008/2009. Il divieto di esportazione impedisce ai residenti a Gaza di guadagnarsi da vivere e li ha resi dipendenti quasi totalmente dagli aiuti. L’ ”economia dei tunnel” - che è una delle conseguenze del blocco - favorisce la criminalità e mina ogni economia legittima.

Famiglie che vivono tra Gaza e Cisgiordania si vedono negare il permesso di incontrarsi. Ai giovani è impedito l’accesso agli studi universitari che hanno sede a Gerusalemme e in Cisgiordania. Ai pescatori è vietato pescare oltre le 3 miglia dalla costa.

Nel corso della storia il Mediterraneo è sempre stato un legame tra le persone e le culture. Ma per i Palestinesi è un muro, proprio come quello che li separa da Israele, Egitto ed altre zone della Palestina.

Il blocco è un evidente impedimento per una pace sostenibile e giusta. E’ altrettanto evidente che molti dei nostri politici sono assenti quando si tratta di dichiarazioni sui diritti umani o difesa del diritto internazionale. Quindi, è giunto il momento per l'azione civile.

Azione civile è quanto Ship to Gaza/Freedom Flotilla propone ora. La nave Estelle naviga dall’inizio dell’estate, la sua destinazione è Gaza, il suo obiettivo è porre fine all’assedio.

Noi, i sottoscritti, esprimiamo il nostro sostegno ad azioni non violente di solidarietà come questa di Ship to Gaza/Freedom Flotilla. Un’iniziativa a cui alcuni di noi partecipano come passeggeri e altri come sostenitori impegnati da terra.

Il nostro messaggio è semplice: i Palestinesi sono esseri umani con diritti umani! Basta con l’assedio! Lasciateli muovere liberamente!