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November 15th, 201

E’ stata una notte percorsa e illuminata dai raid dei caccia israeliani, quella che si è appena conclusa a Gaza. Incessanti i bombardamenti aerei su quelli che le forze armate israeliane definiscono obiettivi della struttura militare di Hamas. Il bilancio, parziale, parla di 11 morti e di almeno 45 feriti, in differenti azioni in tutta la Striscia, da nord a sud. Altre fonti parlano di almeno cento feriti, tra cui donne e bambini. Tra le vittime, 2 bambini e una donna incinta, dicono le fonti sanitarie palestinesi. L’operazione Colonna di Difesa, così Israele ha chiamato – con un riferimento biblico – l’intensificazione dei raid contro Gaza, era iniziata ieri pomeriggio con un omicidio mirato eccellente. A essere ucciso da un missile a Gaza city, assieme alla sua guardia del corpo, è stato Ahmed Al Jabari, capo delle Brigate Al Qassam, considerato il numero 1 dell’ala militare di Hamas, l’uomo che un anno fa, aveva anche raggiunto l’accordo con Israele sullo scambio di prigionieri e la liberazione di Gilad Shalit. La reazione delle fazioni armate palestinesi è stata immediata. Oltre 110 razzi sono stati lanciati sino all’alba verso le città del Negev. Alcuni intercettati dal sistema di difesa israeliano. Ma almeno 11 hanno colpito Beersheva, la città più importante. E stamattina un razzo ha colpito un edificio di Kiryat Malachi. Bilancio tragico: 3 morti, alcuni parlano di 4 vittime, e tra i feriti seri un bimbo di 4 anni. Al primo giorno di guerra, è già il conflitto dei bambini. Chissà se un giorno si conteranno i piccoli morti e feriti sotto raid, bombardamenti, razzi negli ultimi anni, tra Gaza e Israele. Ma bisogna proprio contarli tutti, da tutte le parti, senza fare sconti e soprattutto senza pensare che vi sono morti di serie A e di serie B. Vecchio, stancante discorso… Così come vecchio e stancante discorso è quello su chi abbia reagito a chi, chi ha tirato prima il razzo e chi ha risposto con un raid aereo.

Gennaro

A fra un po’