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02 Ottobre 2012

Liberiamo Subito I Semi!

Da oggi cominciano due settimane di azione per la libertà dei semi. L'appello lanciato da Vandana Shiva per salvaguardare la biodiversità e riconquistare il diritto degli agricoltori alla propria indipendenza

Dalla giornata di oggi, 2 ottobre, anniversario della nascita di Ghandi, al 16 ottobre (Giornata mondiale dell'alimentazione) verranno organizzate in tutto il mondo iniziative per affermare e difendere la libertà di conservare, utilizzare e scambiare le sementi: una richiesta di disobbedienza civile, una campagna globale per sensibilizzare cittadini e istituzioni di quanto, anche attraverso leggi ingiuste, sia diventato precario la nostra sicurezza alimentare a causa dello strapotere delle corporation in materia di semi.
Con sentenza del 12 luglio, la Corte di Giustizia della UE ha confermato il divieto di commercializzare le sementi delle varietà tradizionali e diversificate che non sono iscritte nel catalogo ufficiale europeo. Fin dal 1998 è in vigore una direttiva della Comunità europea che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle multinazionali dei brevetti sementieri vietandolo agli agricoltori. Quello che i contadini hanno fatto per millenni è diventato così, di colpo, un delitto.
L'appello è stato lanciato da Vandana Shiva in nome e per conto dell'associazione Navdanya. Si tratta del'’inizio di una campagna a livello globale per mettere in guardia i cittadini ed i governi di tutto il modo di quanto la nostra capacità di approvvigionamento di semi stia diventando precaria e di conseguenza di quanto lo stia diventando la sicurezza del cibo.
Il progetto Navdanya è partito 25 anni fa per proteggere la biodiversità e il diritto degli agricoltori a salvare, moltiplicare e scambiare i semi liberamente nel momento in cui ci trovammo costretti a gestire le minacce del Trattato TRIPS ( Trade Related Intellectual Property Righs Agreement – Trattato sui diritti di proprietà intellettuale in relazione alle attività commerciali). Da “bene comune” il seme divenne “merce” per essere commercializzato sul libero mercato da parte delle aziende sementifere private. Oggi questa battaglia civile è un movimento di liberazione dei semi del nostro futuro e della nostra vita, contro una nuova forma di schiavitù che pregiudica la sopravvivenza sul pianeta terra. "Possiamo iniziare col salvare i semi nei nostri giardini, sui nostri terrazzi, nelle nostre scuole,  dichiarandole "zone di semi liberi", rigettando ogni forma di criminalizzazione" è l'appello di Vandana Shiva.

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