Fonte: Addameer
http://www.palestinarossa.it/
4 Set 2012

Imminente pericolo di vita per i tre prigionieri in sciopero della fame
di Addameer, Al-Haq and Physicians for Human Rights-Israel

L’associazione Addameer di Supporto ai Prigionieri, l’associazione per i diritti umani Al-Haq e Medici per i diritti umani-Israele (PHR-IL) temono per la vita dei tre detenuti palestinesi in sciopero della fame rimasti nelle prigioni di Israele.

Di massima preoccupazione sono le condizioni di salute dei detenuti amministrativi Samer Al-Barq, oggi è il giorno 105° di sciopero della fame rinnovato dopo il suo precedente durato 30 giorni e Hassan Safadi, oggi è il giorno 75° del suo sciopero della fame rinnovato dopo il precedente durato 71 giorni. Secondo  l’avvocato di Addameer Fares Ziad, dopo la sua visita a Ramleh, alla clinica medica del carcere, il 30 agosto, Samer era troppo debole per incontrarsi con lui e non poteva alzarsi dal letto.

Il signor Ziad ha incontrato Hassan e il suo compagno in sciopero della fame Ayman Sharawna, che è oggi al suo 65° giorno di sciopero della fame. Durante la loro visita, Hassan ha detto al signor Ziad che sia lui che Samer di recente erano stati portati all’ospedale Assaf Harofeh per qualche giorno a causa del deterioramento delle loro condizioni e dei medici li hanno informati che le loro vite erano in pericolo immediato.

Hassan sta vivendo una tale estrema stanchezza che non riesce a dormire, e cade invece in stato di incoscienza 2-3 volte al giorno. A causa della rallentata frequenza cardiaca e della grave carenza di potassio, Hassan è stato portato ad Assaf Harofeh per esaminarlo il 27-29 agosto. Ad Hassan è stato detto dai medici dell’ospedale che i test hanno rivelato che il suo livello di immunità è caduto pericolosamente basso, c’è liquido nei polmoni, ed egli ha sviluppato problemi al fegato e ai reni compresi calcoli renali. Egli prova anche dolore cronico sopra la vita e alle articolazioni.

Mentre era in ospedale, Hassan è stato ammanettato per tutti e quattro gli arti al letto dell’ospedale. Egli ha osservato che quattro soldati erano nella sua camera in ogni momento e che hanno fatto rumore il più possibile e mangiato e bevuto in camera. Quando ha chiesto loro di essere più tranquilli, semplicemente lo schernivano. Dopo aver ricevuto i risultati delle sue analisi, i medici in ospedale hanno detto ad Hassan che la piena responsabilità della sua condizione è sua poiché si rifiuta di interrompere lo sciopero. Addameer, Al-Haq e PHR-IL categoricamente ritengono Israele responsabile delle condizioni attuali di Hassan e degli altri scioperanti della fame.

Durante la sua visita ad Ayman Sharawna, il signor Ziad ha appreso che secondo i medici della prigione la sua vita è a rischio. Ayman ha osservato che, oltre a livelli di immunità molto bassi e cirrosi nel suo fegato, soffre di terribili dolori articolari e mal di schiena dovuti a precedenti patologie croniche, e che i medici IPS rifiutano di dargli farmaci per il dolore fino a che non interrompe lo sciopero della fame. Secondo Ayman, il dolore è così forte che egli non è stato in grado di stare in piedi da solo a partire dalla metà del mese di agosto.

Durante la visita  dell’avvocato del PHR-IL Muhammad Mahajne, il 28 agosto, Ayman ha segnalato di avvertire vertigini costanti, forti mal di testa, pressione alta e perdita di peso estremo di circa 28 chili rispetto al suo peso originale. Ayman ha anche riferito che è stato portato all’ospedale Assaf Harofeh tre volte durante il suo sciopero della fame, e che gli era stato detto che si sta iniziando a sviluppare un problema ai reni.

Inoltre, Ayman ha riferito che durante ogni ricovero è stato ammanettato al letto dell’ospedale da tre parti, trattamento umiliante che è anche estremamente scomodo e impedisce ad Ayman di muoversi liberamente nel suo letto. Ayman ha ancora avuto negato l’accesso di un medico indipendente così come le visite dei familiari. Tutti e tre gli scioperanti sono ora tenuti nella stessa cella di isolamento a Ramleh.

Akram Rikhawi ha terminato il suo sciopero della fame il 22 luglio dopo 102 giorni, al raggiungimento di un accordo con l’IPS per essere rilasciato nel mese di gennaio 2013. A seguito di una visita a Akram il 25 luglio, il medico del PHR-IL consiglia il rinvio immediato di Akram in un ospedale pubblico e di essere immediatamente esaminato da uno specialista in pneumologia. Fino ad oggi, questa raccomandazione non è stata attuata. Ancora più allarmante, Akram ha riferito che l’IPS ha alzato la dose di steroidi, che gli viene affidata come trattamento per l’asma. L’asma di Akram  continua ad essere un motivo di preoccupazione ed è gravemente instabile nonostante il trattamento con steroidi. Il medico ha sottolineato che l’asma è una malattia potenzialmente letale che, nel caso di un grave attacco potrebbe portare alla morte.

Samer è ora lo scioperante della fame di più lunga durata nella storia palestinese. Lui e Hassan hanno raggiunto uno stadio molto critico nei loro scioperi della fame prolungati, con i medici che osservano che essi sono a rischio immediato di morte. Tuttavia, Israele non solo insiste sulla ingiustizia di privarli del loro diritto a un processo equo, ma continua anche  gravi maltrattamenti, nelle forme di brutalità fisica e tortura psicologica che vengono assunti dal Servizio carcerario israeliano (IPS) per fargli interrompere i loro scioperi.

Nonostante le gravi condizioni mediche, sia Samer che Hassan si vedono tuttora negate le visite dei familiari e l’accesso a medici indipendenti e a indipendenti cure mediche. Addameer, Al-Haq e PHR-IL sono indignati per la pratica  della IPS di approvare la visita da medici indipendenti solo dopo che siano state emesse delle ordinanze del tribunale, e per la riluttanza della Corte distrettuale israeliana di Petah Tikva di ordinare all’IPS di autorizzare visite frequenti e coerenti da parte di medici indipendenti per quelli in sciopero della fame.

Alla luce del grave deterioramento delle condizioni di salute dei detenuti  palestinesi che rimangono in sciopero della fame, Addameer, Al-Haq e PHR-IL sollecitano la comunità internazionale ad intervenire immediatamente per loro conto e  domandano:

-                Che gli accordi raggiunti in data 14 e 15 maggio 2012 siano rispettati, compreso il rilascio dei detenuti amministrativi a cui sia stato promesso il rilascio alla fine del loro ordine in corso;

-                Accesso illimitato per i medici indipendenti a tutti quelli in sciopero della fame;

-                Il trasferimento immediato di Samer Al-Barq e Hassan Safadi, così come tutti gli altri in sciopero della fame, agli ospedali pubblici;

-                Che nessuno in sciopero della fame sia incatenato durante il ricovero;

-                Che a tutti quelli in sciopero della fame siano consentite le visite dei familiari, mentre sono ancora lucidi;

-                Che Hassan Safadi e Samer Al-Barq, insieme a tutti gli altri detenuti amministrativi, oltre a Ayman Sharawna e ad altri detenuti che sono stati rilasciati come parte della transazione-scambio di prigionieri nel mese di ottobre 2011 siano rilasciati immediatamente e senza condizioni.