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8/10/2012

Rapporto denuncia escalation violazioni israeliane contro i luoghi sacri palestinesi

Ramallah-InfoPal. Un rapporto ufficiale palestinese, diffuso domenica 7 ottobre, documenta l’intensificarsi delle violazioni israeliane nei luoghi sacri, sia islamici che cristiani, avvenute nei territori palestinesi occupati durante la scorsa settimana. 

Secondo un rapporto pubblicato dall’Ufficio nazionale per la difesa della terra,  dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, Olp, nella scorsa settimana, la moschea di al-Aqsa ha subito una serie di incursioni da parte di gruppi di coloni e estremisti ebrei, protetti dalla polizia e dalle forze militari dell’occupazione israeliana.

Tutto ciò accade mentre proseguono gli appelli, razzisti e estremisti, lanciati pubblicamente per organizzare degli assalti di gruppo contro la moschea, sotto lo slogan, “Salita celebrativa al Monte del Tempio”.

Il rapporto ha aggiunto che tali assalti arrivano in concomitanza con la sentenza di un giudice israeliano che permette agli ebrei di pregare nella spianata di al-Aqsa, sotto la protezione dell’esercito israeliano.

Sempre nella stessa settimana, un convento cristiano sul Monte degli Ulivi, a est della Città Santa, è stato attaccato da un gruppo di coloni, in una grave violazione della libertà di culto, e del diritto di praticare i riti religiosi, garantita da tutte le leggi e le convenzioni internazionali. 

Nella Cisgiordania, la relazione ha documentato la visita del ministro degli esteri israeliano, Avigdor Lieberman, insieme a cinque membri estremisti della Knesset, al villaggio di Ish Ghurab, a est di Bayt Sahur (sud della Cisgiordania occupata), per assistere a una cerimonia ebraica. La visita si è svolta nel momento in cui giravano voci insistenti su un piano israeliano per costruire nell’area un nuovo insediamento che porterebbe il nome di Shdema. 

Nello stesso contesto, il ministro israeliano Moshe Yaalon ha visitato l’insediamento di Gush Etzion, a sud di Betlemme, e la moschea di al-Ibrahimi a Hebron, dove ha dichiarato che “la presenza israeliana a Hebron non è temporanea, bensì eterna”. 

Il rapporto dell’Olp getta luce sulla decisione della sotto-commissione israeliana per l’insediamento in Cisgiordania, che ha cambiato le classificazioni catastali di vaste aree di terreni palestinesi nella zona di Jouret al-Qatfeh, nel villaggio di Abu Dis, a Gerusalemme. I terreni in questione sono passati da “agricoli” a “destinati all’edilizia abitativa” e “destinati all’uso pubblico”. Ciò prelude alla  confisca di tali aree che verrebbero utilizzati per espandere l’insediamento di Kedar, che sorge nel territorio  della cittadina palestinese.

Sempre durante la scorsa settimana, gli israeliani hanno sequestrato 1800 metri di terreno, appartenenti al cimitero islamico di Bab al-Rahmeh.