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5/3/2012

Bollettino da prigioni e tribunali dell’occupazione israeliana

I palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane rientrano nello status di “prigionieri di guerra” in base alle Convenzioni di Ginevra III e IV, insieme ad altre risoluzioni delle Nazioni Unite e protocolli addizionali.

Cisgiordania – InfoPal. La società dei prigionieri rende noti alcuni dati aggiornati sullo stato delle detenzioni amministrative (senz’accusa e prorogabili a oltranza, ndr) di palestinesi nelle prigioni dell’occupazione israeliana.

Detenzioni amministrative. Nel resoconto del gruppo palestinese si espongono in particolare i dati relativi alla città palestinese maggiormente colpita da tale fenomeno, Nablus, con 45 cittadini in detenzione amministrativa. Qui gli arresti sono stati 52 nel solo mese di febbraio.

Da Nablus proviene anche il detenuto palestinese in detenzione amministrativa da maggior tempo. E’ Ahmed Nabhan, in questa condizione dal 27 novembre 2008.

Estesa la detenzione per un deputato palestinese. Ieri è stata altresì decisa la continuazione della detenzione amministrativa per Mahmoud Ramahi, deputato del Consiglio legislativo (Clp).

Hana’ ash-Shalabi. Dopo l’esame del fascicolo dell’Intelligence israeliana (Shin Bet), un tribunale militare ha deciso ieri la riduzione delle pena detentiva amministrativa da sei a quattro mesi per Hana’ ash-Shalabi, ex detenuta riarrestata a quattro mesi dal suo rilascio.
Oggi è al 18° giorno di sciopero della fame e gruppi per la difesa dei prigionieri si dicono preoccupati per il suo stato di salute, anche dietro il sospetto che ash-Shalabi abbia potuto subire forme di tortura ai fini di estorcere confessioni.

Anche per lo stato di salute di Yusri al-Masri, palestinese di Deir al-Balah (Gaza), l’associazione per i prigionieri Wa’ed ha espresso proccupazioni. Al-Masri soffre di dolori, e ha frequente tachicardia. E’ detenuto da otto anni in una prigione israeliana e sta scontando una pena di 20 anni di carcere.

Da ieri, altri due detenuti palestinesi di Jenin e Salfit sono in sciopero della fame contro la detenzione amministrativa.

Prigionieri di guerra*. Kifah Hattab, palestinese di Tulkarem, detenuto da Israele è impegnato da cinque giorni in uno sciopero della fame contro lo status di “prigioniero di guerra” assegnatogli dalla giustizia israeliana. Egli si rifiuta di incontrare il suo avvocato indossando un’uniforme speciale.

Detenzioni in isolamento. Ha colto tutti di sorpresa la decisione israeliana di trasferire, pur lasciandolo in isolamento, dalla prigione di Nafha verso quella di Ramon, il segretario del Fronte popolare (FplP), Ahmed Sa’daat.

Sul caso di Sa’daat e sulle detenzioni in isolamento, gruppi per i Diritti Umani si sono rivolti all’Egitto per intervenire e far liberare tutti i palestinesi sottoposti a questa politica israeliana.

Familiari di detenuti arrestati. Sempre ieri, domenica 4 marzo, i militari israeliani hanno lanciato un raid nell’area per le visite della prigione di Ramon, arrestando fratello e sorella di un detenuto palestinese, in prigione dal 2003, dove sta scontando un ergastolo.
Stessa dinamica nei confronti di un’altra palestinese, sempre in visita al fratello detenuto con una condanna a 25 anni di prigione.

Altre violazioni di Israele. Giunge la notizia secondo cui, a fini di addestramento, gli israeliani hanno invaso e assaltato diverse comunità palestinesi. Nell’addestramento, sono stati aggrediti civili palesitnesi, altri sono stati arrestati, condotti in basi militari dell’occupazione, e rilasciati poco dopo.

Gli arresti di oggi. 21 palestinesi sarebbero stati arrestati oggi da Israele in Cisgiordania. Lo riferiscono fonti locali. Sono tutti civili e cinque bambini provenienti da Silwan (Gerusalemme Est), Betlemme, Ramallah, Nablus e Qalqilia.

Gli arresti dei minori vengono confermati anche dal centro per l’Informazione di Wadi al-Helwe (Gerusalemme) da dove aggiungono il dato sugli arresti condotti a Beit Ummar (al-Khalil/Hebron). Qui Israele ha arrestato oggi cinque ragazzi palestinesi tra i 20 e i 24 anni”.

Non solo arresti ai danni di minori palestinesi hanno segnato la giornata di oggi, ma anche altre azioni israeliane, come è stato con la demolizione di un parco giochi per bambini proprio a Wadi al-Helwe.