Un cimitero chiamato Mediterraneo

Un giorno a Lampedusa e a Zuwarah, a Evros e a Samos, a Las Palmas e a Motril saranno eretti dei sacrari con i nomi delle vittime di questi anni di repressione della libertà di movimento. E ai nostri nipoti non potremo neanche dire che non lo sapevamo. Dal 1988 sono morte lungo le frontiere dell'Europa almeno 18.673 persone. Di cui 2.352 soltanto nel corso del 2011. Il dato è aggiornato al 10 novembre 2012 e si basa sulle notizie censite negli archivi della stampa internazionale degli ultimi 24 anni. Di seguito trovate soltanto gli incidenti degli ultimi mesi. Per consultare la documentazione di Fortress Europe dal 1988, visitate il nostro speciale La strage. Per un'analisi statistica, frontiera per frontiera, leggete la scheda Fortezza Europa. http://fortresseurope.blogspot.it/

http://www.unric.org/it

Lunedì, 17 Dicembre 2012

Giornata Internazionale del Migrante, 18 dicembre 2012

Il fenomeno della migrazione internazionale cresce di giorno in giorno e può contribuire positivamente allo sviluppo dei paesi d’origine e di destinazione, se supportato dalle giuste politiche. Allo stesso tempo, il rispetto per i diritti umani e la libertà di tutti i migranti sono essenziali per assicurarsi i benefici della migrazione e a tale scopo è necessario rafforzare la cooperazione sul tema della migrazione a livello bilaterale, regionale e globale.

È questo il messaggio alla base della Giornata Internazione del Migrante di quest’anno, 18 dicembre, che dal 2000 segna l’impegno delle Nazioni Unite a celebrare tutte le persone che hanno lasciato il proprio Paese alla ricerca di una vita migliore o più sicura e che spesso si ritrovano ad affrontare battaglie ancora più grandi, comprese violazioni dei diritti umani, povertà e discriminazione.

Il messaggio del Segretario Generale Ban Ki-moon, ha lo scopo di spronare alla creazione di politiche che sostengano i migranti a livello legislativo, sociale ed economico e che permettano ai migranti di contribuire in maniera positiva al progresso della società. Infatti, durante le regressioni economiche, vale la pena ricordare che tutti i settori dell’economia dipendono dai lavoratori migranti e sono propri gli imprenditori migranti quelli che aiutano a creare lavoro. In vista del secondo Dialogo di alto livello sul tema della migrazione internazionale e dello sviluppo tenuto dall'assemble Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha inoltre sottolineato la necessità di discutere le misure pratiche per facilitare la mobilità lavorativa, rafforzare lo sviluppo sostenibile e proteggere i diritti dei migranti, soprattutto delle donne e delle ragazze.

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