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28/08/2012 08:41

Due giovani tibetani si danno fuoco a Ngaba nel Sichuan

Damchoe, 17 anni, e Lobsang, 18, si sono auto-immolati a Ngaba e chiedevano l’indipendenza del Tibet. Con loro salgono a 51 le autoimmolazioni. Il 25 agosto, una monaca tibetana ha attuato una protesta solitaria per il ritorno del Dalai Lama. La polizia l’ha sequestrata, perse tutte le tracce.

Lhasa (AsiaNews/Rfa) - Due giovani tibetani sono morti dopo essersi dati fuoco vicino al monastero di in segno di protesta contro l'annientamento dell’identità tibetana.

Il fatto è avvenuto ieri in mattinata, a due giorni dalla sparizione di una monaca tibetana, portata via dalla polizia per aver messo in atto una protesta contro la Cina a Kardze. Con la morte dei due giovani, salgono a 51 le autoimmolazioni di tibetani dal febbraio 2009.

Damchoe, ex monaco di Kirti di 17 anni, e il monaco Lobsang Kelsang di 18 anni, si sono dati fuoco verso le 11:00 del mattino poco lontano dalla porta orientale del Monastero di Kirti vicino alla "Strada dei Martiri", via principale di Ngaba ed epicentro di gran parte delle autoimmolazioni avvenute nella provincia del Sichuan. I due hanno gridato slogan contro le politiche cinesi di annientamento del popolo tibetano, vvolti dalle fiamme. Testimoni li hanno visti correre per una ventina di passi prima di cadere a terra. Alcuni hanno testimoniato di averli sentiti cantare un pianto di battaglia tibetano; Ki! Ki! E’ poi arrivata la polizia che ha spento le fiamme e li ha portati prima all’ospedale di Ngaba e poi a quello di Barkham dove in serata sono spirati. Non si sa se i corpi sono stati restituiti alle famiglie. Mentre dopo l’immolazione le forze di sicurezza sono entrate nel monastero di Kirti e hanno arrestato Lobsang Palden che divideva la camera con Lobsang Kalsang. Damchoe era nipote di Lobsang Kelsang e fratello minore di Tenzin Chodon, una monaca del Mamal Nunnery anch'essa deceduta in una protesta, immolata l’11 febbraio di quest’anno.

È del 25 agosto scorso invece la protesta della monaca Shedrub Lhamo, 33 anni, nella prefettura di Kardze provincia del Sichuan. Appartenente al monastero di Ganden Choeling Nunnery, la religiosa tibetana ha dimostrato chiedendo il ritorno del Dalai Lama in Tibet, lanciando volantini e gridando freedom fot Tibet. Testimoni raccontano di aver visto la polizia bastonarla violentemente e poi prelevare la monaca e portarla via. Di lei non si hanno più notizie. Uno straniero che riprese foto dell’evento è stato arrestato.

Il Governo degli Stati Uniti ha reiterato il suo appello al Governo cinese: - Ogni volta che avvengono questi tragici incidenti, ci appelliamo alla Cina perché soddisfi le legittime rimostranze del popolo tibetano in Cina, e perché protegga i loro diritti umani e la loro sitle di vita, e che lavori con il dialogo per risolvere questo grave problema. – Così la portavoce del Dipartimento di Stato Victoria Nuland durante una conferenza stampa lunedì scorso.

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