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lunedì 22 aprile 2013 09:40

Issa Amro, un nonviolento vittima di violenza
di Silvana Parlagreco



L'attivista palestinese di Hebron vittima delle vessazioni dell'esercito e dei coloni israeliani. Nonostante le minacce di morte e le accuse di terrorismo, prosegue la sua attività.

Roma, 22 aprile 2013, Nena News - Destano molta preoccupazione le minacce rivolte ad Issa Amro in questi giorni. Attivista palestinese sostenitore della lotta non violenta e organizzatore di varie manifestazioni contro l'occupazione, recentemente Issa Amro è stato oggetto di una lettera inviata all'esercito dai coloni israeliani di Hebron, che lo accusano di "terrorismo" e "incitamento" alla violenza e chiedono alle autorità militari di incarcerarlo, minacciando in caso contrario "spargimento di sangue".

Il sindaco del Consiglio Comunale (israeliano) di Hebron e il direttore generale della "Comunità ebraica di Hebron" insistono sul fatto che i comandanti dell'Esercito dovrebbero "usare la detenzione amministrativa contro Amro fino a quando non si troverà una soluzione a lungo termine per porre fine completamente a questa ostile e pericolosa attività ", riferendosi al vasto lavoro svolto da Amro presso diversi gruppi per i diritti umani.

Amro è stato violentemente attaccato dalla comunità di coloni israeliani molte volte in passato: il suo naso e il polso sono stati rotti e ha ricevuto cinque punti di sutura alla testa. Lui e la sua famiglia ricevono regolarmente minacce di morte da alcuni coloni di Hebron anche al telefono. Vari siti web chiedono addirittura la sua "esecuzione", pubblicando immagini del suo volto segnato da cerchi rossi. Nonostante la lunga dedizione a principi di non violenza, Amro è costantemente indicato come terrorista da questi siti.

Amro afferma: "Sono stato arrestato e detenuto in troppe occasioni, tante che non si possono contare, ma non sono mai stato accusato di nulla. Sono stato rapito dai soldati da casa mia, bendato e portato in giro per diverse ore prima di essere rilasciato dietro casa. In altre occasioni, sono stato picchiato dai soldati che hanno minacciato di uccidere me e la mia famiglia. Durante il mio ultimo arresto (marzo 2013) sono stato spogliato nudo e costretto a stare fuori per tre ore al freddo".

Il 27 marzo 2013 hanno tentato di incendiare il centro comunitario della Youth Against Settlements. Quando Amro ha tentato di presentare una denuncia alle autorità è stato insultato e umiliato dagli agenti di polizia ed è stato espulso dal loro ufficio due volte prima che la denuncia venisse depositata. 

Issa Amro ha preso parte alla fondazione di molte organizzazioni non violente a Hebron contro l'Occupazione. Inclusa la sezione di Hebron dell'International Solidarity Movement (ISM), Arab Non-Violence Network, la Youth Against Settlements e The Hebron Defenders. Ha vinto il premio One World Media nel 2009 per il suo coinvolgimento nel progetto di B'Tselem "Shooting Back", che prevede la formazione dei media e distribuisce telecamere ai palestinesi per documentare le azioni dei coloni e l'abuso militare contro i palestinesi. Amro oltre a collaborare con queste organizzazioni, ha partecipato alla nascita di numerosi altri progetti che si dedicano alla documentazione della resistenza non violenta e alla violazioni dei diritti umani e l'espansione delle colonie israeliane illegali. Questo suo impegno è stato riconosciuto nel 2010 con il premio del OHCHR ONU 'Human Rights Defender of Palestine'. Nena News

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