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27 gennaio 2013

Giorno della Memoria: un contributo su antifascismo ed antisionismo
a cura di Rete Italiana ISM

Siamo antifascisti ed antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti.

Il razzismo, da sempre arma delle classi dominanti per creare divisioni e rotture negli strati sociali più bassi, ci ripugna. E ci ripugna quando viene applicato contro qualsiasi minoranza etnica, come ci ripugnano il sessismo e l'omofobia. Per questo ci ripugna anche il razzismo dei sionisti contro i palestinesi. Quello di ieri, e quello di oggi: è perchè siamo antirazzisti che non sopportiamo l'idea che esistano in Palestina due sistemi legislativi differenti, uno per palestinesi e l'altro per ebrei: questo è solo uno dei tanti fattori che rendono esplicita la dominazione sionista e le sue pratiche di apartheid verso il popolo palestinese. Ci schieriamo contro i rastrellamenti notturni, i bombardamenti indiscriminati, le punizioni collettive cui viene sottoposto il popolo palestinese: alla base di queste, e alla base del fatto che passino sotto silenzio, si trova proprio l'idea razzista che i palestinesi siano esseri umani 'di serie B'. I sionisti, tra l'altro, non sono razzisti solo nei confronti dei palestinesi, ma anche nei confronti di gruppi ebraici africani, si osservino ad esempio le discriminazioni nei confronti degli ebrei etiopi o “Falasha”.

Aborriamo l'idea dello 'spazio vitale', secondo cui i popoli hanno bisogno di ampi spazi in cui sia presente una sola 'razza' per espandersi e crescere, sia quando porta all'espansione della Germania nazista, sia quando porta alla pulizia etnica del popolo palestinese, trasformandosi nell'idea di 'Grande Israele'. Hitler scriveva nel "Mein Kampf": “Senza considerazione per le tradizioni e i pregiudizi, il nostro popolo deve trovare il coraggio di unire il proprio popolo e la sua forza per avanzare lungo la strada che porterà il nostro popolo dall'attuale ristretto spazio vitale verso il possesso di nuove terre e orizzonti, e così lo porterà a liberarsi dal pericolo di scomparire dal mondo o di servire gli altri come una nazione schiava”/, mentre Ben Gurion, il padre di Israele, lasciò scritto: “Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la confisca delle loro terre, per ripulire la Galilea dalla sua popolazione araba”. E ancora: “C’è bisogno di una reazione brutale. Se accusiamo una famiglia, dobbiamo straziarli senza pietà, donne e bambini inclusi. Durante l’operazione non c’è bisogno di distinguere fra colpevoli e innocenti”.

Il nostro antirazzismo ci pone in aperta rottura con l'idea di 'sangue e suolo', che viene proposta sia dai nazisti che dai sionisti per definire un'appartenenza basata sulla stirpe e il sangue, eternamente legati alla terra che li ha generati. Il teorico nazista Haidn affermava: “Per noi il popolo non è la somma delle singole esistenze che vivono attualmente, cioè la popolazione momentanea, ma per noi il popolo è l’eterna corrente di sangue, che unisce generazione a generazione (...) ”; idee non troppo diverse da quelle espresse da Moses Hess, sionista degli inizi, quando scrisse, nel suo libro "Roma e Gerusalemme", del 1862, “La razza ebraica è una razza originaria dell' umanità che ha mantenuto la propria integrità, nonostante i continui cambiamenti delle condizioni climatiche; il tipo ebraico è rimasto immutato attraverso i secoli”.

Siamo antisionisti perchè siamo antirazzisti.

Scriviamo questo nella giornata della memoria, sperando che il ricordo delle vittime di ieri sia da monito, perchè altre vittime non debbano esserci. Nè qui, né altrove.

Concludiamo con le parole tratte da una lettera scritta da alcuni intellettuali ebrei al New York Times il 4 dicembre 1948 (tra cui Albert Einstein ed Hannah Arendt), che mette in guardia dal Partito della Libertà di Begin. Questo partito, tramite alcune allenaze e scissioni, ha poi dato origine al Likud, il partito oggi di maggioranza in Israele, anch'esso fondato da Menachem Begin: “fra i fenomeni più preoccupanti dei nostri tempi emerge quello relativo alla fondazione, nel nuovo Stato di Israele, del Partito della Libertà (Tnuat Haherut), un partito politico che nell'organizzazione, nei metodi, nella filosofia politica e nell'azione sociale appare strettamente affine ai partiti Nazista e Fascista. E' stato fondato fuori dall'assemblea e come evoluzione del precedente Irgun Zvai Leumi, una organizzazione terroristica, sciovinista, di destra della Palestina. I sottoscritti infine usano questi mezzi per presentare pubblicamente alcuni fatti salienti che riguardano Begin e il suo partito, e per sollecitare tutti gli sforzi possibili per non sostenere quest'ultima manifestazione di fascismo.”

Nota: qui un file audio su Sionismo <http://italy.palsolidarity.org/radio-ism/> attivisti ISM raccontano cosa è l’ideologia sionista <http://kernel89.altervista.org/sionismo.mp3>

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