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16 lug, 2013

La battaglia di Malala Yousafzai

Un gruppo di giovani donne pachistane stava tornando a casa da scuola quando alcuni terroristi hanno fatto esplodere il loro autobus, lasciando che in 14 bruciassero vive. Le sopravvissute furono portate di corsa in ospedale, dove esplose un’altra bomba, ferendo i loro amici e le infermiere che le avevano soccorse.

A volte dalle situazioni peggiori scaturiscono atti straordinari. Di fronte a tanto orrore Malala, a soli 15 anni, ha osato lottare per l’istruzione delle ragazze pachistane. Per questo, l’anno scorso le hanno sparato alla testa. Ma lei è sopravvissuta ed è riuscita a ottenere una nuova legge che garantisce il diritto all’istruzione delle ragazze pachistane!  Ma il suo impegno non si è fermato lì. Nei giorni scorsi Malala ha parlato all’ONU per proporre un nuovo obiettivo globale: garantire l’istruzione a ogni bambino del mondo. La sua richiesta è incredibilmente a portata di mano: è un’operazione che costerebbe, secondo gli esperti, quanto due centrali nucleari! Malala, chiedendo loro di agire, parla anche a nome di milioni di noi, cercando di  trasformare l’orrore dei Talebani in una nuova speranza: l’istruzione per tutti.   Malala, con il suo intervento all’ONU, ha  portato questa battaglia al Segretario Generale dell’ONU. Ha detto “i talebani pensavano che i proiettili mi avrebbero silenziato, ma hanno fallito … da quel silenzio, sono uscite migliaia di voci.”  Ora sta lavorando con un esercito di giovani delegati da tutto il mondo per fare pressione sul Consiglio di sicurezza dell’ONU perché approvi una risoluzione che riconosca la crisi mondiale dell’istruzione e stabilisca passi concreti per promuovere l’educazione per tutti.

I punti principali della battaglia di Malala e della nostra:

•   garantire uguaglianza per le ragazze e per i giovani emarginati cui è stata ingiustamente negata l’istruzione

•   prevedere una rigorosa formazione per gli insegnanti

•   aumentare i fondi destinati all’istruzione tramite aiuti più consistenti da parte di donatori e un maggiore controllo sulle spese da parte di tutti i paesi per arginare il problema e garantire a ogni bambino almeno 9 anni di istruzione

Garantire l’istruzione a ogni bambino può sembrare ambizioso, ma è un obiettivo del tutto raggiungibile. Con un modesto aumento del sostegno economico internazionale di 26 miliardi di dollari, potremo garantire un futuro di pace in tutto il mondo.

Nel mondo si è messa in moto una portentosa macchina per sostenere la battaglia di Malala.  Sostienila anche tu sottoscrivendo il messaggio che da ogni parte del mondo è diretto al Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moon e a tutti  i leader mondiali:

“Siamo dalla parte di Malala e vi chiediamo di agire immediatamente per affrontare la crisi globale dell’educazione. Tutti i governi e le organizzazioni internazionali devono stanziare i fondi e mettere in atto le politiche necessarie a dare un’educazione ai 57 milioni di bambini che in questo momento non vanno a scuola. Manca poco tempo per onorare l’impegno ONU per garantire che ogni bambino abbia un’educazione entro il 2015″

Firma la petizione

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