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10/4/2013

Ministro Affari dei prigionieri: l’occupazione mi ha fatto diventare “ministro dei funerali”

Al -Khalil (Hebron) – InfoPal. Il ministro per gli Affari dei prigionieri del governo palestinese di Ramallah ha riferito che dal 2009, 12 detenuti sono deceduti a causa della negligenza medica nelle carceri dell’occupazione israeliana. E ha aggiunto che i governi israeliani l’hanno trasformato in un “ministro dei funerali”.

In un articolo scritto da Issa Qaraqe, ministro per gli Affari dei prigionieri, egli ha affermato “che le prigioni e i centri di detenzione israeliani si sono trasformati in focolai di epidemie e molte malattie, diventando un’alternativa alla ghigliottina”.

Ha aggiunto: “Dal 2009, ho accolto 12 martiri tra i detenuti che conoscevo personalmente, e seguivo la loro morte lenta, ora dopo ora e giorno dopo giorno. Ricevevo i loro appelli e messaggi, come se fossero gli ultimi sussulti di speranza, lanciati nei loro momenti finali”. Ha quindi citato i nomi dei detenuti deceduti: “Mohammed al-Umla, Zakaria Issa, Raed Abu Hammad, Ashraf Abu Zurai’, Zuhair Labbada, Arafat Jaradat, Sitan al-Wali, Maysara Abu Hamdiya, Ziad Radaide, Issa Zaidat, Iyad Taqatqa e Mustafa Shehab”. E ha dichiarato: “Le loro arterie sono esplose, i reni hanno smesso di funzionare, il tumore si è espanso nei loro corpi mangiandone ossa e tessuti, mentre i loro assassini, i medici e gli addetti agli interrogatori sono liberi di tendere altre trappole per le nostre anime ribelli”.

Qaraqe ha poi affermato che i governi succedutisi a Tel Aviv hanno fatto di lui il ministro dei funerali, “perché continuano con la loro sistematica tortura, e reprimono i prigionieri tutti i metodi. Mettono a disposizione un ospedale che è peggio di una prigione, e più duro di una cella di isolamento. Hanno fatto si che il mio lavoro diventasse quello di prevedere la data del prossimo decesso, organizzare lutti e esaminare tragedie, dovute alla negligenza medica e al disprezzo per la salute dei prigionieri malati, pratiche diventate politica e di routine da quelle parti. Mentre i medici delle cliniche carcerarie non seguono più il loro codice deontologico o morale, bensì, sono agli ordini dei servizi di sicurezza, cui istruzioni sono chiare: o i detenuti palestinesi muoiono immediatamente, o gradualmente, in entrambi i casi, vivi e morti, essi costituiscono una minaccia per la sicurezza nazionale di Israele”.

Il politico palestinese ha proseguito:”Il ministro dei funerali confessa di non essere stato in grado di evitare l’amputazione della gamba del detenuto Nahed al-Aqra, o prevenire il propagarsi del cancro nel corpo del prigioniero Maysara Abu Hamdiya, non ha potuto nemmeno impedire i casi di epilessia e disturbi psichici, o le amnesie e gli shock subiti dai detenuti, a causa delle condizioni infernali dei carceri. Il ministro continuerà a spostarsi da un funerale all’altro, a ricevere bare e corpi spezzati, sentire l’odore di morte nei respiri dei detenuti, e cui grida sono soffocate dall’oblio”.

Qaraqe ha concluso dichiarando:”L’unica richiesta che ho, è quella di non dover partecipare ai funerali di Samer al-Issawi. Vorrei poterlo accogliere da uomo vivo e libero, che cammina sulle proprie gambe e non su una sedia a rotelle”.

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