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20/4/2013

Gerusalemme realmente e gravemente minacciata

Ramallah-InfoPal. Un rapporto pubblicato giovedì 18 aprile dall’ufficio Informazioni del movimento di resistenza islamico, Hamas, ha rivelato che i luoghi santi e i monumenti islamici di Gerusalemme “sono esposti ad una reale minaccia, rappresentata da un piano sionista che mira a cancellare ed alterare l’identità della città Santa”.

Nel rapporto, che monitora i piani e le aggressioni israeliane in Cisgiordania, si legge: “Alla luce del silenzio e la complicità internazionale, e senza alcun deterrente o freno, fervono i lavori di scavo e demolizioni, effettuati dall’occupazione nella zona della Porta dei Maghrebini, una parte integrante della moschea di al-Aqsa. Mentre gli spazi sotterranei vengono adibiti a sinagoghe, da collegare al resto della piazza di al-Buraq (Muro del Pianto)”.

La relazione prosegue: “Continuano le confische dei terreni del cimitero islamico di Ma’man Allah, di cui rimangono solamente 25 dunum (1 dunum, 1000 mq), mentre il resto è stato destinato alla costruzione del cosiddetto parco pubblico dell’Indipendenza”.

Il rapporto che fa riferimento al periodo dal 16 marzo al 15 aprile, ha reso noto che “l’occupazione, e dopo aver confiscato più di 1.232 dunum di terreni, situati di fronte alla moschea di al-Aqsa, dalla parte est, ha cominciato a costruire un giardino biblico, una discarica e una rete di infrastrutture, sui vasti terreni di proprietà dei cittadini di al-Issawiyya, at-Tur e ‘Anata”.

Ha anche spiegato che l’occupazione “offre la propria protezione agli estremisti sionisti, alla presa con i loro frequenti assalti alla moschea, e altre attività provocatorie”. E aggiunge: “Il gruppo più pericoloso tra questi, è la cosiddetta Coalizione per il Tempio, un’organizzazione che si mobilita attivamente per accelerare la costruzione del tempio, nel luogo in cui sorge la moschea di al-Aqsa”.

Il rapporto ha anche registrato il protrarsi della feroce campagna israeliana di sequestri, demolizioni e spianamento dei terreni agricoli palestinesi nella Cisgiordania occupata, oltre alla prosecuzione dei lavori di costruzione negli insediamenti, e l’espansione degli avamposti coloniali.

La relazione ha infine sottolineato che i coloni israeliani continuano con le aggressioni quotidiane contro i cittadini palestinesi, la loro terra, proprietà e luoghi santi, con aggressioni fisiche, sequestri di terreni agricoli, distruzione deliberata di veicoli, intimidazioni, marce provocatorie, scritte razziste, che promettono vendetta, sui muri delle moschee, oltre alle frequenti incursioni nella moscha di al-Aqsa. 

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