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28/8/2013

Organizzazione islamo-cristiana: demolire le case di Gerusalemme è “sfollamento forzato dei palestinesi”

Al Quds (Gerusalemme)-InfoPal. Il segretario generale dell’organizzazione islamo-cristiana per il sostegno ad al-Quds e ai suoi luoghi santi, Hanna Issa, ha condannato i recenti ordini amministrativi di demolizione, rilasciati dalle autorità di occupazione israeliane nei confronti di alcune case palestinesi a Gerusalemme Est, situate nel quartiere di Wadi Qaddum, a Silwan, sud della moschea di al-Aqsa, con il pretesto di costruzione senza permesso.

In un comunicato stampa diramato lunedì 26 agosto, Issa ha dichiarato che la politica di demolizione delle case palestinesi, attuata da Israele, “costituisce una flagrante violazione del diritto umanitario internazionale”, aggiungendo che “queste mosse mirano a sfollare i palestinesi e costringerli ad abbandonare le loro terre e case, per garantire il controllo israeliano sulle proprietà palestinesi e avviare le attività di ebraicizzazione”.

Ha spiegato che “la demolizione delle case dei gerosolimitani, attuata a Silwan e in altri quartieri della città, viola direttamente gli elementi costitutivi della legge sui diritti umani, come, ad esempio, il diritto a non essere privati dalla propria abitazione in modo arbitrario. Inoltre, tale politica costituisce una grave violazione del diritto degli individui di possedere un alloggio adeguato e rappresenta una forma di trattamento crudele, inumano e degradante”.

Issa ha osservato che “le giustificazioni addotte da Israele per le demolizioni non si basano su elementi reali, bensì, su falsi pretesti, come i motivi di sicurezza, la vicinanza delle case agli insediamenti o alle strade tangenziali. Oltre al pretesto di costruzione senza permesso o quello della violazione della politica dell’Autorità israeliana per gli alloggi”. Ha anche sottolineato che “Gerusalemme fa parte dei territori palestinesi occupati nel giugno del 1967. Ed è quindi soggetta alle disposizioni del diritto internazionale generale e umanitario e alla IV Convenzione di Ginevra del 1949, relativa alla protezione dei civili in tempo di guerra. Sebbene il potere occupante, rappresentato dal governo israeliano, si rifiuta di applicare le norme in questione”.

Infine, il segretario generale ha dichiarato: “Le autorità israeliane perseguono la loro politica di demolizione in modo discriminatorio. Da un lato, esse consentono la costruzione di decine di insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati, Gerusalemme compresa, in flagrante violazione delle leggi internazionali. Dall’altro lato, Israele confisca le terre palestinesi, si rifiuta di concedere i permessi di costruzione ai palestinesi e demolisce le loro case.

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