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10/9/2013

Gerusalemme, 150 coloni assaltano la moschea di al-Aqsa

Al Quds (Gerusalemme)-InfoPal. Martedì 10 settembre, circa 150 coloni israeliani, divisi in gruppi, hanno assaltato la moschea di al-Aqsa, accompagnati da Rabbini e guide che hanno fornito spiegazioni dettagliate sul presunto tempio.

Nella moschea prevale uno stato di tensione mentre le centinaia di fedeli e studenti palestinesi di scienze religiose stanno affrontando gli intrusi intonando la frase “Allah Akbar” (Dio è grande).

In un comunicato stampa, la Fondazione al- Aqsa per il patrimonio e i beni religiosi ha lanciato l’allarme, richiedendo un intervento urgente da parte dei palestinesi, arabi e musulmani “per sostenere al-Aqsa, oggetto di una grave minaccia”, e sottolineando che intensificare la presenza dei gerosolimitani e dei palestinesi del’48 e mobilitare il maggior numero di fedeli nel luogo Santo “rappresenta uno dei modi più efficaci per proteggere e difendere al-Aqsa”.

Gli avvertimenti lanciati dalla fondazione palestinese arrivano in concomitanza con l’annuncio di diversi gruppi, personalità e organizzazioni ebraiche unite sotto il nome, Coalizione per il Tempio, di aver presentato una richiesta alla polizia israeliana per aprire la moschea di al-Aqsa sabato prossimo, 14 settembre, allo scopo di celebrare lo Yom Kippur (Giorno dell’espiazione), in linea con la decisione del Comitato degli interni del Knesset, che aveva raccomandato di aprire la moschea di fronte ai fedeli ebrei in occasione di tutte le festività di questo mese.

Tra i firmatari della richiesta figurano diversi rabbini e personalità ebraiche attive nel promuovere la ricostruzione del Tempio, tra cui: il rabbino Yehuda Glick, presidente della fondazione, Eredità del Tempio, il rabbino Yisrael Ariel, presidente e fondatore dell’istituto del Tempio, Gershon Salomon dalla fondazione dei Fedeli del Tempio e l’avvocato Aviad Visoly, rappresentante dell’ufficio congiunto delle organizzazioni per il Tempio.

Infine, la fondazione di Gerusalemme ha ritenuto la richiesta in sé “una mossa senza precedenti, mai intrapresa sin dal 1967” e “una minaccia per la moschea di al-Aqsa”. “Ciò conferma i rischi che circondano il luogo Santo, rappresentati dai tentativi di imporre una nuova realtà per giungere, finalmente, alla pianificata spartizione della moschea tra musulmani ed ebrei”, ha dichiarato la fondazione.

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