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giovedì 21 marzo 2013 08:00

Tribunale Russell Palestina: cittadini attivi dove governi tacciono
di Ronnie Barkan
raduzione di Elena Bellini

I cittadini si attivano laddove i loro governi hanno fallito, alcuni non facendo il loro dovere, altri con la loro partecipazione alla violazione della legge e dei diritti

Roma, 21 marzo 2013, Nena News - La Quinta sessione del Tribunale Russell sulla Palestina si è tenuta a Bruxelles durante il weekend del 16 marzo. Seguendo lo spirito del defunto Bertrand Russell, che avviò il tribunale sui crimini di guerra del 1966, tribunale che vejavascript:void(0)nne sostenuto da intellettuali del calibro di Jean-Paul Sartre e questo è un serio e attuale tentativo da parte di persone di tutto il mondo di mettere di fronte alle loro responsabilità coloro che sono attualmente responsabili di gravi crimini compiuti contro la popolazione palestinese.

Tra marzo 2010 e marzo 2013, il tribunale si è riunito in diverse sessioni, per analizzare seriamente i diversi aspetti e le molteplici complicità di tali crimini israeliani. Partendo da Barcellona, l'Unione Europea è stata posta sotto esame relativamente alla sua duplice linea politica, con le numerose forme di complicità nelle violazioni israeliane del diritto internazionale. Le conclusioni del tribunale, pubblicate recentemente, hanno quindi compreso specifiche raccomandazioni per l'Unione Europea, incluso il seguente appello riferito al trattato per il commercio con Israele: "Il Tribunale invita gli organi competenti dell'Unione Europea ad attuare la risoluzione che chiede la sospensione dell'accordo di associazione UE-Israele, mettendo fine così al contesto di non responsabilità di cui Israele continua a godere". Il giurato Michael Mansfield ha anche dichiarato che "l'Europa sta continuando a fare il doppio gioco, dice una cosa e ne fa un'altra".

La successiva sessione del tribunale si è tenuta a Londra e si è focalizzata sulla complicità e sulla partecipazione attiva delle società che traggono letteralmente profitto dalla miseria dei palestinesi, spogliati dei loro diritti fondamentali. La situazione è particolarmente spaventosa per i 4 milioni di palestinesi che vivono sotto brutale occupazione da oltre 40 anni, mentre le loro terre e le loro risorse vengono sfruttate e utilizzate da queste società per ottenere profitto, in chiara violazione del diritto internazionale.

La successiva sessione è stata il "momento sudafricano" del tribunale, con la sessione di Cape Town per valutare la rilevanza dell'apartheid nel caso israeliano. Il tribunale ha studiato a fondo l'applicabilità del crimine di apartheid come definito dalla legislazione internazionale (la più recente è la definizione dello Statuto di Roma del 2002) concludendo che nell'intero territorio sotto il controllo israeliano, compreso quello che viene considerato propriamente israeliano, la situazione può e dovrebbe essere considerata un chiaro caso di apartheid. Il tribunale ha anche ritenuto di dover considerare Israele colpevole del crimine di persecuzione, applicabile, in particolare, al trattamento riservato a 1.5 milione di persone che vivono nella Striscia di Gaza sotto assedio.

La quarta sessione ha avuto luogo a New York e si è confrontata con la complicità degli USA e dell'Unione Europea. In seguito a questa importante sessione, il giurato Roger Waters, fondatore dei Pink Floyd, si è rivolto all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per discutere delle conclusioni del tribunale. In un discorso appassionato, Waters ha parlato non solo delle conclusioni legali ma anche della necessità di un vero cambiamento all'interno delle Nazioni Unite e di altri organismi internazionali. Tale cambiamento è necessario se questi organismi vogliono mantenere la loro legittimità e se vogliono continuare a rappresentare la volontà dei popoli.

Il Tribunale Russell, quindi, non è solo un tentativo di porre il criminale di fronte alle proprie responsabilità, è anche uno sforzo congiunto dei cittadini del mondo per attivarsi laddove i loro governi hanno miseramente fallito, alcuni non facendo il loro dovere, altri con la loro partecipazione attiva nel prolungare e perpetuare tali violazioni della legge.

Durante la sua più recente e conclusiva sessione a Bruxelles, il tribunale ha riunificato tutte le proprie conclusioni in un'unica relazione. Eppure, anche se questa era l'ultima sessione, ha stabilito che l'attività è ben lontana dall'essere finita: "Mentre la sessione di Bruxelles del 16 e 17 marzo 2013 segna la tappa finale del programma attuale del Tribunale Russell sulla Palestina, l'attività per la pace e la giustizia in Palestina continua. Ogni singolo giurato ribadisce il proprio impegno per continuare a lavorare in questa direzione e si impegna a farsi carico della responsabilità di continua diffusione. La lettera aperta scritta dal giurato Roger Waters ai suoi colleghi dell'industria musicale funge da esempio, così come la partecipazione di membri del Tribunale al prossimo Forum Sociale Mondiale in Tunisia".

L'attività legale e politica non è finita con la conclusione della sessione di Bruxelles, che serve semplicemente a rafforzare coloro che cercano la giustizia in Palestina, fornendo i mezzi che più ci servono per portare avanti la nostra missione. La campagna palestinese BDS (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) ha ottenuto riconoscimento a livello mondiale dal suo inizio nel luglio del 2005 e da allora è cresciuta fino a diventare un movimento di coscienza globale, con un gran numero di individui e organizzazioni che partecipano e collaborano da ogni angolo del mondo, condividendo gli stessi valori di uguaglianza, libertà e giustizia per tutti. Questa campagna in atto è molto simile alla lotta globale che ci fu contro il regime di apartheid in Sud Africa, che funge da fonte di ispirazione, una lotta che ha avuto un ruolo chiave nel porre fine a quella politica criminale e che ha aiutato a trasformare il Sud Africa in una democrazia con una delle costituzioni più all'avanguardia del mondo.

In un momento in cui i rappresentanti eletti tradiscono i loro elettori, la campagna BDS dà voce non solo ai diritti dei Palestinesi ma anche ad ogni elettore deluso - permettendo a ciascuno, permettendo a tutti di chiedere la fine dell'ingiustizia che viene perpetrata in loro nome. Mentre si discuteva sul sostegno del tribunale a questo approccio, il giurato Anthony Gifford ha commentato la tattica BDS dicendo: "Non è compito del tribunale organizzare il boicottaggio. Sono i vostri ascoltatori, i vostri lettori, i vostri spettatori che devono organizzare il boicottaggio. In Sud Africa il boicottaggio anti-apartheid è partito in sordina, ed è diventato enorme! Si può fare, lo faremo, lo farete!"

Altri futuri passi necessari sono stati anticipate dal giurato Michael Mansfield, che ha sollecitato una presa di posizione dei rappresentanti palestinesi con la Corte Penale Internazionale, adesso che la Palestina è stata ammessa all'ONU come Stato osservatore. Ha anche criticato il tentativo del proprio Paese di negare il ricorso dei Palestinesi alla Corte Penale Internazionale, ponendo come condizione per il voto favorevole della Gran Bretagna a Mahmoud Abbas che la Palestina non facesse uso degli strumenti legali che dovrebbero essere a disposizione di ogni Paese secondo la legge. Il Goldstone Report, commissionato dalle Nazioni Unite, è un altro esempio dell'importanza di tali tentativi legali di trascinare in giudizio coloro che hanno pesantemente violato il diritto internazionale. Anche se lo stesso Giudice Goldstone ha successivamente ritrattato alcune delle sue dichiarazioni, e nonostante i tentativi di insabbiare quel rapporto, la sua gravità non può essere trascurata da persone serie e quel trattato legale ha profonde implicazioni che sicuramente saranno utili alla nostra futura attività. Mansfield ha poi fatto riferimento allo status di Israele, in declino nell'opinione mondiale, riferendosi a Israele come ad uno "Stato pariah", che "non fa più parte della comunità internazionale - non rispetta il ruolo della legge, non rispetta il Consiglio per i Diritti Umani, che è abbastanza fondamentale".

Dato questo quadro desolante in cui Israele si contrappone alle norme condivise del diritto internazionale e dei diritti umani universalmente riconosciuti, Roger Waters è stato molto chiaro quando gli è stato chiesto del diritto di difesa di Israele: "Sfido chiunque faccia parte dell'attuale governo di Israele a venire qui, sedersi di fronte a Mike Mansfield e negare le conclusioni del tribunale, sfidare la sua logica, sfidare la sua conoscenza del diritto internazionale, la sua devozione ai diritti umani e tutto ciò per cui lui si batte, e penso che sarebbe una straordinaria battaglia impari. Il gridolino canzonatorio che giunge dall'altra parte della parete sottile è del tutto irrilevante per questa procedura, perchè questa procedura è basata su fatti, testimonianze e uomini di buona volontà".Nena News 



Ronnie Barkan è un attivista israeliano per i diritti umani, obiettore di coscienza e co-fondatore di Boycott fron Within (Boicottaggio dall'Interno), un gruppo di cittadini e residenti israeliani che sostengono l'appello palestinese per il BDS. Nel 2010, ha rappresentato il Comitato di Coordinamento della Lotta Popolare Palestinese al Parlamento Europeo, promuovendo i diritti dei difensori dei diritti umani e insistendo sull'importanza di considerare Israele responsabile delle sue azioni.

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