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martedì 15 ottobre 2013

Affonda barcone di palestinesi, l'accusa del Fronte

PFLP: Il responsabile è Israele. Un centinaio di dispersi nella nuova tragedia al largo di Malta: a bordo 400 rifugiati siriani e palestinesi.

Betlemme, 15 ottobre 2013, Nena News - Trentatre morti, l'ultimo tragico bilancio delle vittime dei trafficanti di uomini. Venerdì nel vasto e silenzioso cimitero del Mar Mediterraneo sono finiti profughi siriani e palestinesi. Erano quattrocento a bordo del barcone salpato dal porto di Zuwara in Libia e capovoltosi lungo le coste maltesi.



A bordo c'erano circa 200 siriani e 200 rifugiati palestinesi scappati dalla Siria: 146 di loro sono sopravvissuti e sono ora a Malta. Almeno 33 i morti, un centinaio i dispersi. Secondo le Nazioni Unite alcuni passeggeri sono stati feriti con armi da fuoco da miliziani, versione confermata da alcuni rifugiati: i trafficanti hanno iniziato una disputa, chi voleva lasciare il barcone al largo, chi voleva avvicinarsi ulteriormente. Secondo altri testimoni, a sparare contro il barcone è stata una motovedetta libica A trarre in salvo i sopravvissuti, domenica, è stata la guardia costiera.



Il governo palestinese sta seguendo la questione: il primo ministro Hamdallah si è detto estremamente preoccupato e ha espresso dolore per la tragedia avvenuta nel Mediterraneo. Il presidente Abbas ha ordinato al Ministero degli Esteri di tenere i contatti con le autorità maltesi e italiane.



Molto più duro il commento del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina che in una dichiarazione pubblicata ieri accusa della strage le autorità israeliane, responsabili di negare da 65 anni il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi: "Chi ha negato il diritto al ritorno del nostro popolo è il responsabile dell'affondamento della barca che trasportava centinaia di profughi palestinesi. La negazione del diritto al ritorno nelle proprio case di chi è stato espulso dalle forze sioniste e dallo Stato di occupazione è la causa principale della tragedia di ieri e della situazione critica in cui versano i rifugiati: tanti palestinesi sono dispersi in mare, mentre milioni soffrono ogni giorno, oppressi e vessati dall'occupazione e provati dei loro diritti". Nena News

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