Phayul - 17 marzo 2013

Due nuove immolazione di protesta in Tibet, spingono il totale a 109

Kunchok Wangmo, 31 anni, si è data alle fiamme poco prima di mezzanotte mercoledì scorso, 13 marzo, nella contea Dzoege, regione di Amdo del Tibet orientale. E' spirata al fuoco della sua protesta, alla vigilia della selezione formale di Xi Jinping come nuovo Presidente della Cina all'inizio di questa settimana. Notizie del rogo furono messe a tacere dalla polizia cinese che si era impadronita del suo corpo, cremandolo senza informare la famiglia, salvo poi consegnarne i resti, hanno detto le fonti. Il marito di Kunchok Wangmo, Dolma Kyab, è stato arrestato dopo aver rifiutato di adeguarsi agli ordini delle autorità locali cinesi, di dichiarare una faida interna alla famiglia come la ragione dell’immolazione. La condizione attuale e la posizione di Kyab non sono noti.

Lobsang Thokmey, 28 anni, un monaco del Monastero Kirti si è dato fuoco oggi verso le 14:40. Il Monastero Kirty fu l'epicentro delle immolazioni di protesta contro il dominio cinese. Lobsang Thokmey si è cosparso il corpo di kerosene di fronte ai suoi quartieri monastici nella parte occidentale del monastero di Kirti poi a cominciato a correre verso oriente con la bandiera buddista nelle sue mani, il monastero di Kirti ha detto in un comunicato. Prima che potesse raggiungere la porta principale, è caduto a terra. I monaci e le persone riunite sulla scena della protesta hanno subito trasportato Lobsang Thokmey all'ospedale locale, dove ha ceduto alla sue ferite. Un gran numero di personale di sicurezza cinese è poi arrivato ​​in ospedale poco dopo il ricovero di Lobsang Thokmey, poi hanno portato via con la forza il corpo del defunto trasportandolo nel comando regionale di Barkham. L’immolazione segna il quinto anniversario del 16 marzo 2008 quando, la polizia cinese sparò su una folla di tibetani a Ngaba, uccidendone 28 in un solo giorno durante una protesta pacifica nel quadro dei moti più ampi che travolsero l'intero altopiano tibetano. Nel terzo anniversario delle uccisioni del 2008, Lobsang Phuntsok monaco a Kirty, si è dato fuoco in un luogo affollato del mercato a Ngaba il 16 marzo 2011, innescando l'onda continua delle immolazioni. Un anno dopo, il 16 marzo 2012, un altro monaco di Kirti, Lobsang Tsultrim, ha bruciato il suo corpo per celebrare l'anniversario degli omicidi di marzo e delle proteste nella contea di Ngaba.

Sin da quando il monaco Tabey del Monastero Kirti si diede alle fiamme per protesta nel 2009, ben 108 tibetani che vivono sotto il dominio Cinese si sono immolati per protesta cntro l’occupazione cinese, chiedendo libertà e il ritorno del Dalai Lama dall'esilio.

Servono misure concrete che i leader del mondo devono prendere immediatamente per inviare la signora Navi Pillay dell'UNHCR in visita in Tibet e indagare sulle cause reali delle immolazioni, nonchè convocare un incontro per discutere e affrontare la crisi in Tibet. I divieti di protesta pacifica e le dure punizioni, costringono i tibetani a ricorrere all'immolazione. Essi scelgono la morte piuttosto che il silenzio e la sottomissione alle autorità cinesi, ha detto il dottor Lobsang Sangay Sikyong, capo eletto dal popolo tibetano.

top