Al Sindaco di Pisa
Alla Giunta comunale
Al Consiglio comunale

23 febbraio 22014

PETIZIONE

Dallo scorso 15 febbraio è accessibile ai cittadini l’ex distretto militare di via Giordano Bruno n. 42.

Molti di noi sono rimasti sorpresi nello scoprire che nel cuore del centro storico ci fosse un’area così vasta totalmente inutilizzata. Ancora più sorprendente è stato lo spettacolo del parco, imponente nella sua bellezza benché da tempo trascurato.

L’apertura dell’ex distretto è percepita nel quartiere come tutt’altro che illegale: illegale, semmai, era la situazione antecedente, di utilizzazione da parte di alcuni privati di quei vasti spazi demaniali per finalità esclusivamente personali, come il parcheggio di autovetture!

Dal 15 febbraio, già centinaia di persone hanno visitato l’ex distretto, che sempre più sta diventando una sosta quotidiana per chi vive nella zona: cresce, nel quartiere – un quartiere che si sta progressivamente svuotando di abitanti, mentre aumentano bar, pub e in genere rivendite di alcoolici, con tutti i problemi che ne conseguono -  la simpatia per un luogo che può diventare centro propulsore per rivitalizzare i legami sociali.

Già numerose sono le idee – formulate da associazioni e da singoli - per una fruizione collettiva e condivisa degli spazi, per attività culturali, ricreative, ludiche, per esperimenti nuovi di scambio e reciprocità (ad es. una “banca del tempo”), per fare emergere energie sopite e inutilizzate (quanti anziani potrebbero mettere a disposizione le loro competenze ed esperienze!), per fare incontrare le persone: per far sì, in definitiva, che le persone siano felici e a proprio agio, tornino a sorridere, riscoprano la solidarietà, mettano in gioco le proprie potenzialità, escano da casa riappropriandosi dello spazio urbano (rendendolo, così, più sicuro e più sano).

Per queste ragioni, come cittadini residenti nel quartiere e come cittadini di Pisa in generale, auspichiamo che sia intrapreso, in tempi rapidi, un dialogo con il Sindaco, la Giunta, il Consiglio, per esplorare possibili modalità di gestione partecipata dell’ex distretto: confidiamo nel fatto che l’incontro e il confronto tra differenti punti di vista espressi con reciproco rispetto da persone provenienti da percorsi diversi e appartenenti ai più vari ambienti (sociali, culturali, professionali, politici, associativi, ecc.) possa essere fecondo ed essere orientato in una logica di “buon vivere”.

Sarebbe un bel progresso per tutti!

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