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23 settembre 2014

Clima, che cos’è Flood Wall Street il movimento dell’onda blu
di Valentina Longo

Sono ambientalisti critici che alla radice delle loro accuse mettono il sistema capitalistico, «responsabile» della crisi ecologica. Lunedì hanno chiamato a raccolta migliaia di persone in occasione del summit dell'Onu sul clima e sono stati arrestati a decine

Hanno invaso le strade di Manhattan, si sono fatti arrestare a decine dopo aver occupato Wall Street per gridare al mondo di chi è la colpa dei cambiamenti climatici. Sono i giovani di cui si parla in queste ore davanti al Palazzo di Vetro, gli animatori di un nuovo movimento critico che ha le sue origini in Occupy Wall Street, che riunisce diversi ambientalisti riuniti sotto la sigla di FloodsWallStreet, chiamati a raccolta per combattere contro il capitalismo e i suoi sistemi.

Il movimento si è mosso per tempo, ha organizzato training preparatori per la mobilitazione, invitando tutti a «vestirsi di blu» e inondare le strade lunedì 22, in occasione del summit per «scuotere le istituzioni che stanno traendo profitto dalla crisi del clima».  Una delle tappe della “Settimana di azione per la giustizia climatica”, che proseguirà con iniziative fino al 24. Lì, quando hanno sfidato la polizia che voleva fermarli, sono stati arrestati a decine.

Molti sono stati rilasciati, «anche l’orso», ironizzano gli stessi militanti, che animano un seguìto profilo Twitter

L’hastag con cui hanno chiamato a raccolta decine di migliaia di persone era #FloodWallStreet, perfetto per un gruppo che si definisce in lotta per la «giustizia climatica» e, a differenza di tutte le altre organizzazioni che lottano per l’ambiente, accusa della crisi le modalità di produzione capitalistica. Disapprovano la creazione dei mercati del carbone di cui si discute da oggi al summit di New York, le scelte dei governi e dei capi di stato che oggi sono voltai a New York, e incitando senza mezzi termini nel payoff che li definisce «Stop Capitalism. End the Climate Crisis».

Il vertice straordinario intanto si è da poco aperto, proprio con il discorso del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che ha rivolto un appello alla comunità internazionale contro il surriscaldamento globale. «Il costo umano e ambientale del cambiamento climatico sta diventando qualcosa di insopportabile», ha detto, aprendo i lavori del vertice a cui partecipa oltre un centinaio di capi di stato e di governo. «Chiedo a tutti i governi che si impegnino per un accordo significativo universale in materia di clima nel 2015». «Oggi – ha aggiunto – dobbiamo collocare il mondo su un nuovo corso».

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